La tabernera del puerto è una zarzuela in 3 atti con musiche di Pablo Sorozábal e libretto di Federico Romero Sarachaga e Guillermo Fernández-Shaw Iturralde.
Fu presentato in anteprima il 6 aprile 1936 al Teatro Tívoli di Barcellona. L’azione si svolge nel porto della città immaginaria di Cantabreda, nel nord della Spagna, in una data contemporanea alla prima (1936).
L’osteria di Marola si trova nel porto. Nessuno conosce l’origine di Marola, si sa solo che l’osteria è stata pagata dal bandito Juan de Eguía, che tutti credono suo marito. Il marinaio Simpson parla di Leandro (un pescatore innamorato di Marola).
Marola e Leandro si innamorano. Anche Abel, un giovane fisarmonicista, si innamora di Marola ma non viene ricambiato. Un gruppo di donne del villaggio rimprovera a Marola di aver fatto impazzire tutti gli uomini, ma lei si difende rimproverandole di non prestare attenzione ai loro mariti. Juan de Eguía colpisce Marola prima dell’impotenza di Abel.
Il giorno dopo Abel racconta l’accaduto, il che fa sì che tutti i presenti cerchino Juan per chiedere spiegazioni. Leandro parla con Marola, che le confessa che Juan de Eguía è suo padre, davanti al quale Leandro convince la sua amata a scappare con lui. Juan de Eguía appare di nuovo e promette la mano di Marola a Leandro in cambio dell’introduzione di un fascio di cocaina in città. Leandro accetta e, accompagnati dalla sua amata, si dirigono su una piccola barca verso una grotta accessibile solo via mare, per caricare il fagotto di cocaina, ma vengono sorpresi da una tempesta e scompaiono. Abel canta alla scomparsa Marola, mentre Juan, rattristato, dice a tutti i presenti che in realtà è sua figlia.
Poco dopo, il marinaio Simpson porta la buona notizia che Leandro e Marola sono vivi e si stanno dirigendo verso il porto, trattenuti dai carabinieri. Juan confessa di essere il vero colpevole di tutto quello che è successo e viene arrestato, mentre Leandro e Marola vengono rilasciati.
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Nota del maestro di piano forte e canto Fraternale Gian Vittorio:
“Emanuele Ferrara in arte Manuel Ferreira è un tenore autodidatta messinese, che grazie al suo registro vocale molto duttile, riesce ad interpretare brani di musica leggera, classica, napoletana e lirica. La sua voce è aperta, metallica nelle note intermedie, e sfocata nei registri alti.
Dà il meglio di se nella canzone napoletana classica e nelle arie liriche recitative.”