Dopo due anni di stop forzato per la pandemia, torna a Messina la processione delle Barette.
Il via libera è arrivato nel primo pomeriggio dal Comitato per l’ Ordine e la Sicurezza Pubblica e, in realtà, è un semaforo verde inaspettato. La curva dei contagi da Covid 19, infatti, si mantiene alta a Messina: oggi si registrano 1225 nuovi positivi in tutta la provincia, 477 solo in città, mentre il numero complessivo dei contagiati è attualmente 12772. In aumento anche ospedalizzazioni e decessi. Un trend che aveva spinto a ritenere improbabile che potesse tornare il rito del Venerdì Santo anche tra gli addetti ai lavori.
Invece è stato deciso di riprendere le celebrazione della Settimana Santa dopo la cessazione dello stato d’emergenza.
All’incontro di oggi, presieduto dal Prefetto Cosima Di Stani, hanno partecipato i vertici provinciali delle Forze di Polizia, l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, Mons. Giovanni Accolla, il Vescovo della Diocesi di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco, per l’ASP di Messina il Commissario Straordinario Bernardo Alagna, il Vice Commissario del Comune di Messina, Francesco Milio e il Comandante vicario della Polizia municipale, Giovanni Giardina.
Ovviamente, l’autorizzazione riguarda tutti i comuni della provincia.
“Nel corso della riunione – si legge nella nota diramata dalla Prefettura di Messina – si è convenuto sulla ripresa dei tradizionali riti, che potranno svolgersi secondo i consueti calendari previsti nei vari Comuni; nella circostanza si è altresì evidenziata l’esigenza di mantenere alta la prudenza da parte dei fedeli atteso che la provincia di Messina registra infatti ancora un incremento dei contagi e dei ricoveri ospedalieri e un tasso di vaccinati (78%) al di sotto della media nazionale. E’ stata, altresì, ribadita il rispetto l’esigenza di prestare attenzione e di porre in essere comportamenti atti a limitare la diffusione del virus”.
Torna a Messina la processione delle Barette ma resta la preoccupazione per la possibilità dei contagi. Bisogna capire quali saranno i comportamenti posti in essere per limitare il rischio e con quali mezzi. Due anni di lockdown, restrizioni, allentamenti delle misure, suggeriscono che non è impresa facile mantenere la prudenza, soprattutto in determinate situazioni come gli assembramenti in cui le regole rischiano di saltare.
“Nella considerazione della varie situazioni e consuetudini locali – prosegue la nota – si è quindi convenuto che i Vescovi forniranno ai vari Ordinari specifiche indicazioni atte ad evitare assembramenti specialmente all’uscita delle Chiese e tra le persone che seguono il tragitto processionale. Laddove la tradizionale processione debba svolgersi in contesti locali caratterizzati da strade strette, verrà data indicazione di scegliere, d’intesa con i Sindaci, percorsi alternativi su strade più ampie che possano favorire il distanziamento ovvero di ridurre il numero delle Barette”.
“Il Prefetto – infine – nel fare appello al senso di responsabilità di ogni fedele, ha ricordato che resta l’obbligo delle mascherine nelle zone di assembramento e che appare opportuno disporre che i portatori delle statue o delle varette indossino dispositivi di protezione FFP2“.