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Giovanni Randazzo, assessore di De Domenico

Randazzo_MessinaWebTV_ Elezioni 2022
La politica gridata e volgare non mi piace

   

Dopo la presentazione del vicesindaco designato Valentina Zafarana, è il turno degli assessori. Si è cominciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, con Nanni Randazzo, l’assessore designato al mare della coalizione di centrosinistra.

Il candidato a sindaco Franco De Domenico, collegato da casa perché risultato positivo al coronavirus, ha commentato: «Vogliamo costruire un’azione amministrativa basata sulle competenze e non sull’odio e la mistificazione. Chi non ha nulla da proporre, guarda sempre “in casa d’altri”. C’è una questione di credibilità, Messina merita rispetto, merita persone serie e competenti. Su questo noi vogliamo impostare la nostra azione amministrativa, non sulla furbizia, non sull’inganno e la speculazione. Con la mia coalizione abbiamo deciso di nominare in giunta e dare una delega apposita al massimo esperto di erosione costiera e di problematiche legate all’ambiente marino, già consulente della Regione Siciliana».

Le priorità dell’assessore designato Randazzo

Tre i punti su cui si è soffermato oggi l’assessore designato Randazzo:

  • piano di utilizzo del demanio marittimo (PUDM);
  • messa in sicurezza delle zone colpite dall’erosione costiera;
  •  bandiere blu.

«Il primo atto da assessore al Mare – ha affermato Randazzo – sarà quello di portare ad approvazione il Piano di utilizzo del demanio marittimo. Il PUDM – ha approfondito – è lo strumento per aprire la città davvero verso il suo mare e dare la possibilità alla nostra costa di essere completamente fruita, non solo con i lidi. Abbiamo la necessità di dare accesso alla gente, allo sport, all’alaggio delle barche e a tantissime altre attività che generano economia. Dal piano, inoltre non si può prescindere. C’è una sentenza del Consiglio di stato molto chiara, dopo il 31 dicembre 2023, se non sarà approvato il PUDM, non si potranno più dare concessioni demaniali.»  

Sull’erosione costiera l’assessore designato al mare ha detto: «Con le giunte precedenti, insieme all’Università di Messina, abbiamo portato avanti per anni un piano di monitoraggio, ottenendo ottimi risultati. L’ultima giunta ha abbandonato il piano di monitoraggio e questo è un grave errore, perché non studiare adeguatamente le cause non ha consentito di mettere in atto tutte quelle attività che si sarebbero potute avviare per mitigare il processo erosivo: il processo erosivo non va trattato solo con i grandi finanziamenti. La costa va gestita giorno dopo giorno, stagione dopo stagione; attivare dei sistemi di spostamento dei sedimenti, assecondando quella che è la naturalità del mare.»

Randazzo si è poi soffermato sulla questione delle bandiere blu: «È vero che è una questione complessa, ma è pur vero che se si propone di fare la bandiera blu a Capo Peloro e per l’accesso alla spiaggia si pongono quattro blocchi di calcestruzzo, accanto si installa una doccia orribile che fa un laghetto ristagnante e poi la prima cosa che si scorge accedendo alla spiaggia sono i rifiuti dei lidi, mi pare impensabile che si possa ambire alla Bandiera blu. Mi sembra fuori da ogni logica.»

L’ultima riflessione di Randazzo è sulla Zona Falcata: «Il mio gruppo di ricerca sta lavorando al modello concettuale, dovremmo consegnarlo tra 15 – 20 giorni. Abbiamo tutti i dati per completare con le colleghe Ida Milone e Cettina De Stefano l’attività. L’Autorità di sistema portuale dello Stretto ha fatto un grande lavoro, ha completato tutte le analisi e i carotaggi. È una questione complessa, non è una situazione facile, è un’area inquinata, come è normale per un’area industriale abbandonata. Però è un’area che può essere bonificata e lo dico pensando alla prima attività che si potrà realizzare, il restauro dell’area della Cittadella che sarebbe il primo magnifico biglietto da visita per la rinascita di quella zona di Messina».

«D’altra parte – ha osservato Randazzo – se oggi possiamo parlare di piano regolatore del porto e di recupero e bonifica della Zona Falcata tutto questo si deve al cosiddetto Patto della Falce voluto dall’ex rettore dell’Ateneo Pietro Navarra, che dopo decenni di stallo ha messo intorno al tavolo tutte le istituzioni che avevano competenza su quella porzione di città. Quell’accordo ha determinato il superamento di profili di contenzioso giuridico che bloccavano ogni azione. Abbiamo superato i veti incrociati. Questo dà la misura di quanto sia importante il dialogo interistituzionale, le potenzialità enormi quando si fa rete. Senza spendere un euro abbiamo dato la possibilità di recuperare e creare ricchezza nei prossimi anni, restituendo una parte importante e anche simbolica di Messina ai messinesi».

All’incontro con la stampa presente anche la vicesindaca designata Valentina Zafarana che ha commentato: «La disponibilità di una figura autorevole come Nanni Randazzo pronta a lavorare per Messina è una risorsa importantissima». E ha ricordato, infine, a proposito della fruizione delle spiagge, che grazie a un emendamento proposto da lei in Finanziaria regionale, arriveranno a Messina 500 mila euro per dotare le spiagge di accessi ai disabili. «In questo modo – ha affermato Valentina Zafarana – possiamo ambire al riconoscimento della Bandiera Lilla, che premia e supporta quei Comuni che favoriscono il turismo d’inclusione».

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