Sicindustria e Ance Messina, e gli imprenditori a esse associati, hanno incontrato i cinque candidati a sindaco delle prossime elezioni amministrative. Il confronto, dal titolo “Direttrici per lo sviluppo del territorio”, si è tenuto questa mattina nel Salone della Borsa della Camera di Commercio.
I vertici di Sicindustria e Ance hanno chiesto risposte “chiare e univoche” su investimenti, gestione dei fondi del PNRR, erosione costiera, rigenerazione urbana e pianificazione territoriale anche per le province, blue economy, turismo, infrastrutture, trasporti e mobilità, sviluppo in termini di valorizzazione del capitale umano costituito dalle giovani donne, digitalizzazione, Smart City.
La ricetta di Sicindustria
Per Pietro Franza, presidente di Sicindustria Messina, la ricetta per una città più efficiente e produttiva deve partire da una pianificazione strategica, dall’individuazione di nuove aree di sviluppo e riqualificazione urbana, dalla sburocratizzazione, dalla sinergia tra il settore pubblico e quello privato; dalla collaborazione tra imprese, università, istituiti tecnici per lo sblocco del mercato del lavoro.
Franza: “Il nostro know how per la città”
“Chiediamo tantissimo ai candidati – ha detto il presidente di Sicindustria Messina Pietro Franza – ma soprattutto vogliamo dare un messaggio: il sistema Sicindustria è molto complesso e ampio. Fatturiamo 2miliardi e mezzo sul territorio, abbiamo 7500 addetti in tutti i settori. Siamo a disposizione con i nostri investimenti e con il nostro know-how alla città e per la città”. Il futuro sindaco di Messina dovrà, secondo i vertici di Sicindustria, fissare con linee programmatiche e un piano strategico quello che sarà il futuro di Messina e dei messinesi. “Anche con il nostro aiuto”, sottolinea Franza.
Ricciardello: “Lavoriamo in sinergia”
“Massima disponibilità a collaborare in sinergia per il bene della collettività” anche da Ance: “Dai candidati ci aspettiamo che facciano l’interesse della città. – ha affermato Giuseppe Ricciardello, presidente Ance Messina – Questo è un periodo molto difficile e particolare, c’è bisogno di un’attenzione maggiore per tutta la provincia di Messina. Siamo consapevoli che il futuro sindaco di Messina non avrà la bacchetta magica. Noi, come Ance e Sicindustria, garantiamo tutto il nostro appoggio”.
Sono intervenuti: Giuseppe Lupò vicepresidente vicario di Sicindustria), Ivo Blandina (presidente della Camera di Commercio Messina), Francesco Farilla e Nazareno Foti (componenti del consiglio di delegazione di Sicindustria), Davide Blandina (presidente di Giovani imprenditori di Sicindustria Messina), Claudia Brudetto (membro del consiglio direttivo di Giovani imprenditori di Sicindustria Messina).
La parola ai candidati
Per Federico Basile la collaborazione con le imprese è necessaria per rilanciare l’economia di Messina, che tuttavia non può prescindere da un rinnovamento della macchina amministrativa che deve cambiare volto. Sul PNRR il candidato di Sicilia Vera ricorda che “non possiamo sapere se sarà la panacea di tutti i mali. La risposta è il confronto, non sul singolo tema ma sulla visione complessiva”.
Secondo Maurizio Croce per sfruttare al meglio i fondi del PNRR sarà fondamentale pianificare e organizzare entro il termine che, ricorda, è obbligatorio rispettare, viceversa il rischio è di dover restituire i soldi all’Unione Europea. In merito alla rigenerazione urbana e alle infrastrutture, il candidato del centrodestra fa riferimento alla riqualificazione della zona falcata: «L’area andrà prima bonificata, poi sarà possibile realizzare parchi urbani e parchi giochi». «Il ponte – afferma Croce – non è un’opera per superare i problemi del pendolarismo o del traghettamento auto. Dobbiamo farlo perché siamo la porta dell’Europa, la porta del Mediterraneo. È fondamentale intercettare merci, logistica, turismo».
Franco De Domenico sostiene che le parole chiave sono dialogo, progettualità e formazione. Il candidato di centrosinistra ha sottolineato l’importanza di cogliere le opportunità economiche del PNRR per colmare “i gap infrastrutturali e sociali del nostro territorio”. Sarà importante, per il candidato, risolvere il problema dello scollamento tra formazione e lavoro, tra le cause di una “disoccupazione senza precedenti sul nostro territorio”. De Domenico ha poi sottolineato l’importanza di un partenariato pubblico-privato: “Sui grandi progetti dobbiamo essere pronti. Il comune ha bisogno dei privati e viceversa. Il territorio deve essere attraente in termini di servizi per attrarre, è quindi necessario creare un ambiente accogliente”.
Per Gino Sturniolo il rischio che corre la città è quello di impiegare i fondi del PNRR per spese ordinarie a causa del gap che non riguarda solo Messina ma tutto il Sud Italia. Il candidato di “Messina in Comune” sottolinea l’importanza della partecipazione, uno dei “tratti distintivi”. Sul tema della rigenerazione urbana, Sturniolo vorrebbe che il porto ritornasse alla città e non si pensasse a demolire l’area della Fiera perché “poi devi smaltire tutto il materiale. Oggi invece è possibile riconvertire aree industriali”. Il ponte? Sturniolo ribadisce di non essere a favore e sulla cantieristica afferma: “Apriamo cantieri ma cantieri della bellezza. La città deve diventare attraente per diventare attrattiva”.
Il candidato Salvatore Totaro ribadisce l’importanza di una “politica del fare, non del dire. La politica del dire è una politica ciarlona, una politica stanca che fin qui ha prevalso e ha creato disinteresse, una distanza siderale. Io sono per una politica del fare”. Per Totaro l’obiettivo è attrarre prima di tutto i messinesi, i concittadini, “poi chi viene da fuori”. L’intenzione del candidato è di creare non sinergie, ma un tavolo permanente collegiale che possa creare quell’interesse comune “perché la città è di tutti”.