Dopo l’endorsement di Enrico Letta a Franco De Domenico, è il turno di Giorgia Meloni, arrivata a Messina a sostegno del candidato del centrodestra Maurizio Croce.
Con la leader di Fratelli d’Italia questa mattina a Piazza Cairoli a garantire il sostegno a Croce, c’erano anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il capogruppo di Fratelli d’Italia all’ARS Elvira Amata, la deputata nazionale Ella Bucalo e il presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani.
Maurizio Croce: «La mia candidatura è una scelta d’amore»
«La scelta di candidarmi è stata una scelta d’amore, fatta in un momento in cui avevo da poco perso la mia mamma. Questa è la sua città e la città della mia infanzia», ha detto il candidato di centrodestra.
«Il movimento populista ha portato a un livello di decoro vergognoso questa città. Noi vogliamo che Messina torni a essere una città bella e attrattiva di cui essere orgogliosi. Non avrei mai accettato di fare il candidato senza la presenza di FdI, l’ho detto all’amico Nello con cui ho diviso gli ultimi quattro anni, quasi cinque, di vita professionale. Questa città si vince con un centrodestra unito e compatto. Le elezioni amministrative sono una battaglia di civiltà e noi abbiamo l’obbligo di vincere per restituire dignità a questa città».
Nello Musumeci: «Andiamo avanti a gonfie vele, a Messina quasi 50milioni di euro»
«Stiamo aprendo quattro cantieri la settimana, siamo fra le prime stazioni appaltanti del sud, andiamo avanti a gonfie vele» ha detto il presidente della Regione Siciliana. «Messina – continua – è nei piani del governo regionale con un investimento che lambisce i 50milioni di euro».
Sui fondi del PNRR: «Serve più tempo, abbiamo chiesto di allungare il termine dal 2026 al 2028 perché quando è stato pensato il PNRR non c’era ancora l’economia di guerra e senza tenere in conto questo rischiamo di bloccare i cantieri».
Musumeci, salito sul palco per sostenere Croce e avverte, scherzando: «Non sottovalutate questo soggetto, la sua intelligenza e la sua capacità amministrativa sono inversamente proporzionali alla sua altezza». Poi, aggiunge: «Maurizio conosce le fragilità, le potenzialità e le esigenze del suo territorio. Questa città ha bisogno di un sindaco che parli di meno e lavori di più e che ridia prestigio a una città come Messina da troppo tempo oltraggiata».
Giorgia Meloni: «Avete avuto sindaci scalzi, che dicono le parolacce in tv. Ma Messina non è così»
«Ho avuto un nonno messinese, l’unico vero padre che abbia mai avuto – ha affermato Giorgia Meloni – Avete avuto sindaci scalzi, sindaci che dicono parolacce in tv, ma Messina non è così. Messina ha fatto storia della civiltà italiana ed europea e noi abbiamo scelto Maurizio Croce sperando anche nella presenza forte di FDI nel consiglio comunale».
La Meloni si è poi soffermata sulle potenzialità espresse e inespresse della Sicilia: «Dicono che la Sicilia oggi da sempre fanalino di coda, ma svetta in moltissime classifiche: è la regione che ha speso meglio i fondi europei, è la prima regione per il potenziamento delle terapie intensive. Il mare è la più grande infrastruttura e noi ci comportiamo come se non ci fosse».
Per invertire la tendenza della fuga dei giovani la leader di Fratelli d’Italia propone una ricetta di tre ingredienti: uguaglianza, lavoro e formazione. E attacca il reddito di cittadinanza: «Diciamoci la verità, chi lo vota più il Movimento 5 stelle? Le persone non vogliono dipendere dalla politica. Uno stato giusto non mette sullo stesso piano chi ha bisogno di assistenza e chi invece può lavorare. Il reddito di cittadinanza è uno strumento diseducativo. Uno non vale uno: ci devi mettere del tuo, dimostrare il tuo valore. Il merito è la benzina a del mondo».
«Di FDI si è detto di tutto, siamo dei mostri – ha continuato Giorgia Meloni – perché quando loro non sanno cosa rispondere alle domande e ai problemi che poni sei razzista, omofoba, no vax e sei impresentabile».
«Noi abbiamo affrontato la peggiore delle pandemie con Roberto Speranza come Ministro della Salute, siamo in guerra e abbiamo Di Maio al Ministero degli Esteri. Quando è crollato il ponte a Genova Toninelli come Ministro delle Infrastrutture e mi venite a dire che il problema è FDI?»