Giovani attori “speciali” della compagnia “Volere Volare”, saranno i protagonisti di quelli che sono I miti e leggende della nostra città, nello spettacolo finale “Omero è stato anche qui”, tratto dal libro di Nadia Terranova.
Il sipario si alzerà questa sera, alle 21.30, sul palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele.
Il progetto di laboratorio: teatro come terapia
Il progetto di laboratorio teatrale tenuto da Giovanna Manetto, che cura anche l’adattamento e la regia dello spettacolo, ha come scopo l’inserimento e l’integrazione di ragazzi diversamente abili.
Il teatro inteso come “terapia”, come “formazione”, come “espressione del corpo e del linguaggio.
Il laboratorio è svolto all’interno del Teatro Vittorio Emanuele da 3 anni.
Un percorso che diviene, anche il luogo in cui vengono promosse abilità “differenti” ma non per questo inferiori, viste nella dimensione protetta e accogliente del Teatro stesso.
Tutto ciò ha il fine di creare uno stimolo fondamentale all’espressione della creatività personale. Creatività pura e immediata. Creatività volta all’insegnamento non impositivo, che cerca di sgretolare pian piano i blocchi psicofisici che la società frequentemente frappone nel percorso di realizzazione delle peculiari personalità individuali.
Grazie anche a un vero e proprio processo di integrazione tra soggetti diversamente abili e soggetti normoabili, il concetto di distinzione e quello di limite (che in ambito teatrale non esistono) si annullano, perché ciò che nella realtà può sembrare “diverso” a teatro diventa “speciale”.
Lo spettacolo finale (scritto dalla regista Giovanna Manetto) quest’anno sarà ispirato, in accordo con la scrittrice messinese, al libro di Nadia Terranova “Omero è stato qui”.