Si incontreranno questa mattina, alle 10 a Palazzo Zanca, i candidati sindaco alle amministrative 2022 di Messina.
E’ stato il primo cittadino, Federico Basile, a chiedere questa riunione: “un incontro – ha detto – all’indomani dell’esito della campagna elettorale che ci ha visto avversari, nell’ottica di avviare un dialogo costruttivo finalizzato a favorire il progresso economico, sociale e culturale della Città di Messina”.
Tutti hanno accettato. Maurizio Croce, Franco De Domenico, Gino Sturniolo e Salvatore Totaro saranno presenti. E non poteva essere diversamente. Che si tratti di un’operazione di facciata o del genuino intento di intraprendere una strada che punti al confronto e non allo scontro, sarebbe stato difficile spiegare le ragioni di un diniego quando all’ordine del giorno c’è il “progresso” della città. E soprattutto dopo una campagna elettorale, finita praticamente ieri, in cui, come da copione, il bene di Messina, seppur diversamente declinato, è stato per tutti il fulcro di qualunque ragionamento politico e amministrativo. E poi, gli assenti rischiano davvero di avere torto. A riaffermare distanze e diversità di vedute, come quasi certamente avverrà, c’è sempre tempo.
E se all’indomani della sconfitta elettorale, in nome di un fair play non scontato, Maurizio Croce (che ha scelto di entrare in Consiglio comunale) ha rivolto parole di ringraziamento anche a Basile (“ti auguro di cuore di riuscire a lasciare il segno. Messina lo merita”), Franco De Domenico, nell’accettare l’invito del sindaco, non ha di certo usato toni concilianti. “Una linea con quella che è stata tutta la nostra campagna elettorale – ha detto l’esponente del Pd – e la nostra proposta e concezione della città: inclusione, nuove idee e coraggio”.
“Dalla riunione con il sindaco Basile – ha precisato – ci aspettiamo che, segnando un punto di discontinuità con il passato, si voglia ad esempio puntare sull’eccellenza e sulla qualità, con l’obiettivo di valorizzare le nostre bellezze e di divulgarle nel mondo, offrendo un sostegno concreto a chi continua a ‘fare cultura’ nel nostro territorio; si voglia progettare uno sviluppo urbano che permetta finalmente a Messina di riconquistare il proprio mare; ci sia una svolta nei rapporti istituzionali, che permetta al Comune di riacquisire credibilità a livello locale e nazionale”.
Ma la mano tesa finisce qui. “Certo – ha chiarito De Domenico – l’inizio non promette bene se si intende riproporre la Fondazione Messenion ennesima e, in questo caso inutile, partecipata. Ribadiremo che siamo all’opposizione e vigileremo sui conti e su come verranno spesi i fondi destinati ai progetti per la nostra Messina”.