È fissato per il quindici luglio alle 19, nella Sala Antiquarium del Comune di Rodì Milici, il convegno “Il caso Graziella Campagna: dov’è finita la giustizia”.
Organizzato dall’Associazione Pedalare e moderato dal presidente della stessa, Filippo Campisi, vedrà la partecipazione dei fratelli di Graziella, Piero e Pasquale Campagna e dell’avvocato Nino Todaro, vice presidente della Camera Penale di Barcellona P.G.
Sarà presente per i saluti iniziali il sindaco Eugenio Aliberti.
“L’idea di questo convegno nasce a seguito della notizia di semilibertà concessa all’assassino di Graziella, Giovanni Sutera, che attualmente sta scontando l’ergastolo per l’omicidio della diciassettenne di Villafranca Tirrena” – ha dichiarato Campisi.
La storia.
Graziella, stiratrice in una lavanderia, nel lontano 1985 trovò involontariamente un’agenda nella tasca di un capo, e proprio l’aver messo le mani su quella agenda avrebbe firmato la sua condanna a morte. In essa c’erano nomi e cognomi di boss e di uomini accusati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Dopo qualche giorno la ragazza sparì.
Il suo corpo senza vita venne trovato due giorni dopo a Forte Campone, trucidato da cinque colpi di lupara. Fu riconosciuto dal fratello, Piero Campagna, le cui indagini successive furono fondamentali per scoprire la verità. Una verità che si voleva nascondere dietro moventi passionali, per proteggere i veri colpevoli.
La giustizia giunse tardi, solo dopo quasi vent’anni dall’uccisione, tra depistaggi e verità nascoste, la Corte d’Assise di Messina si espresse con una sentenza: Gerlando Alberti jr. e Giovanni Sutera vennero condannati alla pena dell’ergastolo, in quanto esecutori materiali del delitto. Ricondannati all’ergastolo il 18 marzo 2008 dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Messina. Inoltre, nel 2009 la Cassazione respinse il ricorso formulato dai due imputati, confermando l’ergastolo.
Oggi, invece, sembrerebbe concessagli la semilibertà. L’assassino potrebbe uscire dal carcere per andare a fare volontariato, presso un’associazione di Firenze che fornisce assistenza agli anziani, per tornare nuovamente in cella la sera.
“Sutera è un criminale che non si è mai pentito, come può lavorare mi chiedo per un’associazione di volontariato? Mi vergogno di essere italiano, hanno ucciso un’altra volta mia sorella” – ha dichiarato in diverse interviste il fratello Piero Campagna, commentando la notizia.
E proprio “per esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia, l’associazione Pedalare ha promosso questo convegno. Manifestiamo il nostro dissenso sulla semilibertà al killer e vogliamo una reazione dalla politica. Al momento soltanto il M5S ha presentato un’interrogazione alla ministra della Giustizia Marta Cartabia per sapere se conferma la notizia. Il fine dell’iniziativa è anche sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda – ha continuato Campisi da sempre impegnato nella difesa della legalità – vogliamo condividere l’esigenza urgente di giustizia, che oggi più che mai vacilla. Speriamo che la vera giustizia faccia il suo corso”.
L’evento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina dell’Associazione Pedalare.