Un mese tra divertimento, shopping, novità e animazione (come la pista da Drift Kart) per ritrovarsi nel tanto amato e comune denominatore: un’area dove incontrare gente e fare giocare i bambini, una tavola spensierata dove condividere panini con le braciole messinesi passando per il kebab e la birra artigianale romana o ancora il liquore alla melagrana della provincia di Palermo insieme ai capperi e fichi secchi di Castroreale, le mandorle di Avola e il waffel (dolce a cialda) con la crema di pistacchio di Bronte e continuando con gli insaccati di Soverato e la porchetta di produttori pugliesi.
La manifestazione fieristica più vasta e più duratura della Regione Siciliana scolpisce il suo bacino di ingressi e li moltiplica dalla sua partenza dello scorso 1° agosto fino alla tappa del Ferragosto e del bilancio post – festa. Instaurare relazioni socio – commerciali e mantenerle con i titolari di imprese, dopo gli accadimenti di chiusura anti – Coronavirus, è stato un lavoro certosino di Eurofiere Srl, guidata da Giusy D’Amico, fino a tessere “una sorta di collezione di abiti casual” che si possono indossare per 31 giornate e portarli anche nelle proprie dimore. Le attività produttive, alcune affezionatissime con la loro postazione convalidata da più di tre anni (come l’artista dei marmi e quello dei coralli o ancora lo specialista delle ceramiche multicolori di Santo Stefano di Camastra e i ristoratori presenti), esprimono il loro slancio e ringraziamento nell’interpretare un tassello di questa proficua realtà espositiva. Il tocco di costume popolare trasmesso dal carrettino siciliano e dalla band folk “I Spizzicusi” è il brio che avvolge tutte le fasce d’età. Le restrizioni vissute e a cui attenersi in emergenza sanitaria sono una motivazione in più per recuperare il tempo perduto: ed è così che centinaia di imprese, la maggioranza a gestione familiare, riconoscono il valore di questa fiera e di una stimolante tabella di marcia e vetrina internazionale per tutto agosto a regime quotidiano, dalle ore 19:00 all’1:00.
Il “Jolly” di questo scrigno di eventi è la rappresentanza di artigiani a tutto campo e venditori puri che si allarga a tutta l’Italia con contaminazioni estere e che attira fruitori di nazionalità (tra le altre) svizzera, tedesca, spagnola, dei Paesi dell’Est Europa, misurando il polso della situazione con chi gremisce gli angoli preferiti o che suscitano curiosità per il talento palesato mediante le creazioni disponibili sulla piazza.
Ascoltando le impressioni di produttori ed esercenti che scelgono tatticamente questo tipo di vendita annuale, “Expo Oliveri 2022” rinnova un sentimento di familiarità e di identità grazie alla sede ospitante quindi il tratto strabiliante di costa tirrenica con i Laghetti di Marinello e grazie ai luoghi d’origine che gli attori di questa area conviviale si trascinano dietro con la propria professione. In questo frenetico scorcio di vita e di culture che si amalgamano, c’è un sistema economico anche delle zone limitrofe che palpita, che ne trae beneficio e che aiuta a diffondere il concetto della funzionalità nel settore turistico della Sicilia e nel suo sito di benvenuto che è Messina. L’artigianalità d’eccellenza può nascere in questi riferimenti geografici, crescere e perfezionarsi qui e, allo stesso tempo, confrontarsi con gli altri territori, senza problemi di innescare competizione o gelosie o di dover esternare a tutti i costi un campanilismo che, spesso, gioca a sfavore.
Kermesse come “Expo Oliveri 2022” che mette le ali ai piedi verso rotte e mercati stranieri è già rientrata nei siti di viaggio specializzati ed è descritta anche come fenomeno invitante, soprattutto per nuclei famigliari ed in considerazione della lunghezza del periodo, al punto di collocare Messina nella “top ten dei centri della Penisola indicati per questa varietà di turismo”.