A renderlo noto l’Assessore al Turismo Enzo Caruso, che in questi giorni si è incontrato con il Dirigente ai Tributi Antonino Cama e la funzionaria Margherita Leone per programmare azioni da porre in essere che hanno come obiettivo la mappatura delle strutture ricettive in città, il monitoraggio dei flussi turistici riferiti all’incoming e al versamento della relativa imposta di soggiorno.
Secondo quanto concordato con il Sindaco Federico Basile – dichiara l’Assessore Caruso – è arrivato il momento di attivare un osservatorio puntuale su questo settore, che consenta di garantire la migliore offerta di accoglienza in città riferita alla qualità dei servizi legati al soggiorno e la fruibilità delle escursioni e delle peculiarità messe a sistema nel portale “VisitME”
Ciò può, e deve, essere effettuato con un lavoro in rete che intercetti le competenze dei vari uffici del Comune, della Città Metropolitana e del Servizio Turistico Regionale.
A ciò va aggiunto – continua l’Assessore – il necessario contributo che può essere elaborato in tavoli tematici periodici, convocati con la regia del Comune, ai quali non possono mancare Camera di Commercio, Università, Laboratorio Turistico, Servizio Turistico Regionale, Agenzie di Viaggio, Guide Turistiche e Operatori di settore. Per “lanciare” Messina sul mercato, occorre un grande lavoro di Squadra. E il desiderio di fare squadra è ormai evidente!
Il provvedimento di introduzione del codice CIR, è stato recentemente presentato al PalaRegione di Catania dall’assessore Messina e dal presidente di Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi ed ha la finalità di contrastare ed arginare in modo determinante l’abusivismo che sino ad oggi ha penalizzato chi fa turismo entro gli argini dell’onestà e della legalità.
Il CIR permetterà di avere finalmente un quadro completo dell’offerta ricettiva regionale e dii fare emergere l’importante realtà di chi non opera in piena trasparenza con sanzioni previste anche per i portali di agenzie di viaggio che daranno spazio a strutture sprovviste del codice e quindi abusive.
Il provvedimento si rivolge a tutte le strutture ricettive (ex legge regionale 27/96) compresi gli Agriturismi, gli Alberghi diffusi, i Condhotel e i Marina resort, ma anche agli alloggi per uso turistico in affitto per brevi periodi (inferiori a 30 giorni), comprese le “Case Vacanza”.
Il Codice identificativo regionale (CIR) verrà attribuito dal sistema di gestione dei flussi turistici “Turist@t”, istituito con decreto assessoriale del 2014.
Le strutture ricettive già esistenti dovranno fare richiesta del codice attraverso l’apposita sezione della piattaforma, quelle di nuova istituzione dovranno inviare a “Turist@t” la copia della SCIA inviata al Comune e richiedere l’inserimento in anagrafica e il rilascio del codice. Gli alloggi per uso turistico dovranno invece accedere al sistema “Turist@t” (https://osservatorioturistico.regione.sicilia.it/public/default) per richiedere, mediante compilazione del form, l’accreditamento della struttura e l’attivazione dell’account. Al termine del procedimento si potrà richiedere il CIR.
Successivamente il Dipartimento Regionale Turismo pubblicherà l’elenco completo delle strutture ricettive e degli alloggi per uso turistico con indicazione dei rispettivi CIR.
Per i titolari scatta anche l’obbligo di comunicare giornalmente, entro 24 ore dall’arrivo o della partenza, tramite il sistema di gestione dei flussi turistici “Turist@t”, i dati relativi agli arrivi e alle presenze, a fini statistici ISTAT.
Il Decreto dispone anche in materia di promozione. I titolari delle strutture ricettive o degli alloggi in affitto, nonché chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici o siti web, sono tenuti a pubblicare il codice CIR di ogni struttura negli annunci, nelle pubblicità e nelle prenotazioni.
Il codice CIR dovrà essere ben visibile accanto alla denominazione. L’obbligo riguarda qualsiasi mezzo promozionale, anche le piattaforme ospitate da server che si trovano all’esterno dell’Unione europea.
I titolari delle strutture ricettive dovranno adempiere a quanto disposto dal Decreto Assessoriale entro 30 giorni dal rilascio del CIR da parte della Regione. Anche per inserire denominazione e CIR negli annunci e nelle promozioni su piattaforme on line e sui social media c’è un mese di tempo, a far data dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale della Regione.
Chi non adempie rischia una sanzione da 500 a 5 mila euro.