Neanche la creazione di immagini o loghi da parte degli utenti. Ecco perché è fondamentale parlare anche degli avatar, qualcosa di più di un semplice “pupazzetto”.
Se navigate in rete vi sarà già capitato tantissime volte di dover scegliere un vostro avatar.
Avrete scelto la vostra immagine, selezionato le sembianze più vicine alla realtà, aggiunto oggetti o segni particolari di riconoscimento, eppure quelle operazioni nascondono molto altro, celano un significato più complesso.
Partiamo allora da una definizione di avatar, che volendo semplificare è un’immagine utilizzata per rappresentare un utente in comunità virtuali, siano esse luoghi di aggregazione come i social network oppure piattaforme di gioco online. Lo dimostra ad esempio il settore del gambling, dove ad esempio per registrarsi sul casino di Wazamba gli utenti devono scegliere un avatar andandolo a selezionare tra i volti di alcuni eroi disponibili. L’origine di questa parola, in realtà, non ha niente a che fare con il digitale e con internet e deriva addirittura dalla religione induista, precisamente dalla lingua sanscrita. Il significato originario è quello di “incarnazione”, l’Avatar per i credenti di questa fede, infatti, è “Colui che discende”.
Da qui a finire per essere il volto digitale di una persona online, insomma, ce ne passa. Eppure, nelle comunità virtuali gli avatar sono importantissimi e soprattutto molto diffusi. Ancora più complesso invece è il discorso dell’Avatar nel mondo del marketing.
Qui, infatti, Avatar vuol dire definire un cliente tenendo in considerazione tutti gli aspetti della sua vita (lavoro e tempo libero, passioni e hobby, sogni e interessi). In questa maniera sarà possibile creare una vera e propria identità di potenziali clienti, capire le loro reali necessità e offrire prodotti e servizi in maniera personalizzata.
Per fare tutto questo non basta scegliere un volto, mettere un colore agli occhi o un berrettino in testa, come in tutti i siti di creazione di avatar. Per plasmare l’identikit di un cliente servono esperti di marketing, agenzie di Business Comunication, professionisti di Web Analytics. Insomma, disegnare un Avatar a fini pubblicitari e per creare una campagna comunicativa è molto più complesso di quanto si possa immaginare. A dimostrazione di come, dietro a un volto, a un termine o a un’immagine ci sia sempre molto di più di quello che si vede.