Si è tenuto oggi, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la tavola rotonda su “Patria e Nazione per un Nuovo Risorgimento Italiano” per commemorare il 226esimo anno dalla nascita della bandiera nazionale italiana.
Presenti il Sindaco Federico Basile, il dott. Carmelo Musolino in rappresentanza del Prefetto di Messina; dell’Assessore regionale Territorio e Ambiente Elena Pagana e del Presidente Regionale ANCRI Sicilia Pietro Bongiovanni e sono intervenuti, in qualità di relatori, i professori Santi Fedele dell’Università degli Studi di Messina; Antonino Mazza Laboccetta dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Felice Antonio Costabile sempre dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ed infine, il Tenente Colonnello Corrado Di Bartolo del 24° Reggimento Artiglieria “Peloritani”.
La Giornata del Tricolore venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996 con l’intenzione di celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia della bandiera italiana, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797 con l’adozione ufficiale del Tricolore da parte della Repubblica Cispadana, Stato napoleonico nato l’anno precedente e dipendente dalla Prima Repubblica Francese.
I tre colori nazionali italiani comparvero per la prima volta a Genova il 21 agosto 1789 sulla coccarda italiana tricolore circa un mese dopo lo scoppio della Rivoluzione Francese, l’11 ottobre 1796 furono utilizzati per la prima volta a Milano su uno stendardo militare, ma il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, per la prima volta, il Tricolore venne adottato ufficialmente da uno Stato italiano sovrano.
Il Presidente Regionale ANCRI Sicilia Pietro Bongiovanni ha ricordato la mission, ossia quella di “trasmettere ai più giovani i valori che sono sanciti dalla Costituzione affinché si rimanga uniti per affrontare le emergenze e la tutela dei principi che hanno fatto grande l’Italia. Proprio per questo organizziamo visite e incontri nelle scuole dove raccontiamo la storia gloriosa della Nazione. Storie di coraggio e di dedizione che ci dicono che spesso la storia è fatta dagli “umili” e ci aiutano a dissipare il buio che a volte s’impossessa di noi. Tutti facciamo qualche “bilancio” sull’anno trascorso, il bene fatto e quello omesso, le mancanze e le infedeltà, e magari qualche proponimento per l’anno che viene. Può forse succedere che con il passare del tempo, guardandoci intorno nel mondo delle notizie, diventi un po’ più impegnativo trovare motivi di speranza, di fiducia nel futuro, di coraggio nello spendersi. Ma per fortuna non mancano storie “belle” che ci fanno innamorare ancor di più del Tricolore. Storie quotidiane, di vita, di sport, di sudore e fatica.”
In chiusura si è tenuta la cerimonia di Consegna Bandiera all’Associazione Combattenti e Reduci.
La Storia
Dal primo tricolore, adottato su proposta di Giuseppe Compagnoni, a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797 dal Congresso Cispadano, riunito per decretare la nascita della Repubblica Cispadana com-prendente i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, è nata la bandiera italiana, di ispirazione a quella francese introdotta nel 1789, nei colori del verde, bianco e rosso a bande verticali di uguali dimensioni, indicati dalla Costituzione Italiana all’art. 12, quale emblema della Repubblica ed espressione dei principi democratici di libertà, uguaglianza e solidarietà. L’importanza della nascita del tricolore, fu sottolineato dal discorso di Giosuè Carducci pronunciato a Reggio Emilia il 7 gennaio 1897 in occasione del primo centenario dell’istituzione della bandiera italiana. “Tornate, o giovani, alla scienza e alla coscienza de’ padri, e riponetevi in cuore quello che fu il sentimento, il voto, il proposito di quei vecchi grandi che han fatto la patria: l’Italia avanti tutto! L’Italia sopra tutto”. Il vessillo nazionale della Repubblica Italiana rappresenta il simbolo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei valori della propria storia, nei principi di fratellanza, di eguaglianza e nel rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo, nonché “simbolo della Patria, dell’onore e dell’unità, e del ricordo dei suoi caduti e va difesa fino all’estremo sacrificio e ad essa vanno tributati i massimi onori” – giusto art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 545 del 18 luglio 1986.