Questo dispositivo si presenta nella forma di un sondino filiforme con estremità metalliche contenenti dei sensori. Sul mercato esistono tre tipologie principali di sonde lambda, che si differenziano sostanzialmente in base al materiale con cui sono realizzate:
Sonde lambda al biossido di zirconio, o sonde a salto di tensione, il cui elemento principale è un materiale ceramico cavo internamente.
Sonde lambda al biossido di titanio, anche dette a salto o binarie, in quanto il segnale oscilla tra due valori a seconda del tipo di miscela. Sonde lambda a banda larga, o lineari, in grado di rilevare la concentrazione di ossigeno nei gas di scarico in modo continuo. Questo tipo è particolarmente diffuso nei motori diesel
L’immagine della sonda lambda è stata presa da autoparti.it
La maggior parte delle automobili è dotata di due sonde lambda:
- La sonda di rilevazione o monitoraggio, posta a monte del catalizzatore, che misura l’ossigeno contenuto nel gas di scarico prima del suo ingresso nel convertitore catalitico.
- La sonda diagnostica, installata a valle del catalizzatore, che controlla la concentrazione di ossigeno nel gas di scarico dopo la sua uscita dal catalizzatore.
I dati registrati vengono poi trasmessi alla centralina di controllo, la quale farà in modo che il rapporto aria-carburante venga modificato per renderlo ottimale. In altre parole, questo sensore d’ossigeno, che trae il suo nome dalla lettera dell’alfabeto greco (λ), assolve al delicato compito di fare in modo che il rapporto aria-carburante resti stabile ed ad un livello ottimale. Questo valore è stato fissato a 14,7 kg di aria per 1 kg di carburante. La miscela così prodotta, in gergo chiamata “stechiometrica”, contiene la quantità d’aria giusta per una combustione efficiente. Questo garantisce:
- Migliori prestazioni dell’auto.
- Minore emissioni di sostanze inquinanti.
- Ottimizzazione dei consumi.
Col tempo, stress termici e meccanici così come agenti chimici aggressivi possono intaccare la funzionalità di questi accessori, causando un malfunzionamento. I segnali normalmente riconducibili ad una sonda lambda difettosa sono:
- Emissioni di fumo nero dal tubo di scarico.
- Aumento sproporzionato dei consumi.
- Abbassamento delle prestazioni complessive del veicolo.
- Minimo irregolare.
- Accensione della spia motore sul cruscotto.
I fattori che più frequentemente sono causa di un guasto sono:
- La sonda si è piegata, in quanto installata in modo errato e quindi non in grado di trasmettere correttamente i segnali.
- Cavo e connettori fusi, a causa del contatto con il sistema di scarico.
- Depositi di carbonio nel tubo di protezione, dovuti ad una miscela troppo oliata.
- Contatti arrugginiti a causa di un’infiltrazione d’acqua.
- Cavi sfilacciati o rotti a causa della tensione eccessiva.
- Depositi bianchi/grigi dovuti all’uso di additivi per carburante o di olio bruciato.
Non appena si ha il sentore di un problema a questo dispositivo è consigliabile recarsi da un buon meccanico per far effettuare un controllo accurato. Oltre ad un notevole aumento nel consumo di carburante, una sonda lambda difettosa può infatti portare ad un pericolo surriscaldamento del motore in grado di inficiare pericolosamente il funzionamento complessivo della vettura.
La verifica del corretto funzionamento della sonda lambda può essere effettuata con un tester. Un altro metodo consiste nel controllare il tubo di protezione che, se annerito, è indice che la miscela è troppo grassa, mentre se presenta depositi lucidi, è segno che il carburante contiene piombo.
Ci auguriamo che la lettura di questo articolo sia risultata utile.