Il Circolo ARCI Thomas Sankara aderisce e supporta il sit-in di sabato, organizzato dall’associazione Liberi oltre le illusioni, che si terrà a Messina oggi dalle ore 17, in piazza Unione Europea, ad un anno dall’invasione dell’esercito russo in Ucraina.
L’ARCI e tutte le sue articolazioni costituiscono un pezzo importante del movimento pacifista e della campagna Europe for Peace e la nostra associazione cittadina è da sempre schierata per la piena attuazione del ripudio alla guerra, come declinato dall’art. 11 della nostra Carta Costituzionale. Una lunga storia la nostra contro gli imperialismi e le politiche neocoloniali, per l’autodeterminazione dei popoli, per mettere fuori dalla storia la guerra, da sempre accanto alla popolazione palestinese vittima del sistema di apartheid israeliano, che vede il Circolo ancora impegnato nella difesa dei diritti umani, con campagne e azioni concrete, per citare le ultime, anche per il Rojava in Siria, l’Afghanistan e recentemente a fianco della rivoluzione iraniana.
Dall’inizio dell’invasione russa del territorio ucraino, il Circolo ARCI Thomas Sankara, collegato a varie rete europee per il supporto ai richiedenti asilo, ha seguito persone in fuga nel loro viaggio in Europa. Ha, inoltre, promosso l’accoglienza diffusa tra la propria rete di sostegno e sta seguendo diverse famiglie messinesi che hanno aperto le proprie case a profughi ucraini. Ha ampliato la raccolta di beni di prima necessità promossa dalla locale chiesa ortodossa e ha creato la pagina Aiutiamo l’Ucraina, @MessinaUcraina.
Crediamo nel disarmo, nell’eliminazione dell’atomica, e come recita il nostro statuto ci identifichiamo “in una cittadinanza euro-mediterranea e ai nazionalismi contrapponiamo pratiche culturali, di socialità e solidarietà non identitarie”. Ci riconosciamo nei valori fondanti dell’Unione Europa, scritti nella CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEa: dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto, diritti umani; e crediamo fermamente che il ruolo di noi cittadine e cittadini europei sia quello di umanizzare le strutture dell’Unione affinché siano realmente effettive per tutte le persone che vi abitano, a prescindere dalla nazionalità. Per tale ragione esprimiamo la vicinanza alla legittima resistenza di un popolo europeo, l’ucraino, che inizialmente anche a mani nude è sceso in strada affrontando carri armati e truppe di occupazione, che resiste all’imperialismo russo, resistenza che ha accelerato un processo, ormai, irreversibile di decolonizzazione.
Conosciamo le sofferenze del popolo ucraino, vittima di genocidio durante lo stanilinismo, ed ora di crimini di guerra inenarrabili , volto terribile di una occupazione che ha mire geopolitiche, che finanzia e produce un modello imperialista, dove non c’è spazio per la libertà e i diritti umani, che ha come emblema il nuovo zar Putin che idealizza una neocoloniale russificazione, infarcita di diktat omofobi, razzisti e fascisti
Saremo, quindi, insieme alle persone ucraine, questo sabato alle 17 di fronte al Municipio, per testimoniare l’esistenza di chi ha a cuore la libertà e la pace, di chi sa che in questi 12 mesi di guerra, la propaganda russa e gli effetti dell’invasione sull’economia italiana hanno contribuito ad indebolire lo slancio di solidarietà manifestato in Italia a favore dell’Ucraina, testimoniato anche da proposte di pace che non danno voce alla popolazione, che non tengono conto della storia millenaria di questo paese, della storia recente fatta di governi teleguidati dalla Russia sino alla rivolta di Euromaidan e dei tentativi popolari per raggiungere una democrazia reale.
Coerentemente con il nostro impegno quotidiano per i diritti, auspichiamo un cessate il fuoco immediato con il ritiro delle forze di occupazione e il ripristino del diritto internazionale, la messa al bando e distruzione di tutte le armi atomiche come già fatto dall’Ucraina nel 1994, che ha consegnato le proprie alla Russia con l’impegno di quest’ultima a non invaderla.
Le Nazioni Unite devono incrementare i propri sforzi per la pace, l’Unione Europea, che ha accolto più di 4 milioni di ucraini, senza che nessuno abbia gridato all’invasione, ha dimostrato che esistono strumenti, come la protezione temporanea, che possono facilitare la libertà di movimento a chi scappa dalle guerre e persecuzioni, un modello che dovrebbe diventare permanente per la risoluzione delle emergenze umanitarie.
Stiamo accanto a tutte le vittime, anche chi è discriminato da uno stato di guerra, come gli obiettori di coscienza e le persone fuoriuscite dall’ Ucraina con un altra nazionalità, come lo abbiamo sempre fatto nel nostro lavoro di accompagnamento per il riconoscimento dell’asilo e della protezione internazionale.
La nostra posizione è nel solco del pensiero di Thomas Sankara, presidente burkinabè, ucciso da interessi coloniali, in contrasto con tutti gli imperialismi , fuori dalla logica di una costruzione del mondo bipolare, che intrappola le popolazioni tra blocchi d’imperialismi contrapposti.
Come europee ed europei desideriamo che si realizzi una vera federazione di nazioni che possa costruire nuovi modelli di democrazia sorretti dai diritti e non da interessi dettati dal capitale, in un nuovo assetto mondiale senza più oppressi ed oppressori.