Oltre a questi disegni, è stata messa in mostra anche la scultura in bronzo di un cavallo.
Ghersi ha svolto la sua attività artistica tra la Sicilia, il suo studio era a Itala, e Roma. È stato oggetto di numerose recensioni, saggi e altri scritti che ne hanno vagliato i vari aspetti creativi e il costante sviluppo.
È stato indubbiamente uno degli artisti più influenti del suo tempo, sebbene la sua fama non sia stata pienamente riconosciuta ma che senz’altro avrebbe meritato. Il motivo di ciò può essere attribuito al fatto che egli stesso riconosceva di non seguire le mode; preferiva seguire il suo talento e il suo punto di vista, dando ampio spazio al tema del mito riletto alla luce della vita reale. È stato, dunque, un artista parecchio fuori dagli schemi convenzionali dell’arte figurativa contemporanea.
Molte delle opere realizzate su tela si avvalgono del colore, della luce, ma altrettanto importanti sono gli schizzi preparatori che sviluppano l’idea e ne hanno guidano la realizzazione.
Ghersi aveva fatto ritorno a Messina nel 2013, ormai fiaccato dalla malattia. Nonostante non avesse più le forze di un tempo aveva continuato a dipingere per arricchire la sua già importante produzione artistica.