Sul tavolo la necessità di attivare le procedure concorsuali, come da pianta organica, per la copertura dei posti di specialista della comunicazione, anche alla luce delle direttive dell’Assessorato regionale alla Salute che ha già sollecitato in tal senso le aziende ospedaliere e sanitarie della Sicilia.
Il sindacato, con la fiduciaria Graziella Lombardo e i consiglieri nazionali Attilio Raimondi e Orazio Raffa – che di recente hanno avviato un monitoraggio per aggiornare la mappa degli uffici stampa negli enti pubblici – ha dato disponibilità per approfondire e superare, dove possibile, le problematiche che impediscono di affidarsi ad una comunicazione di servizio qualificata, elemento fondante della democrazia, mirata anche a valorizzarne le attività positive e di eccellenza che le azienda ospedaliere presentano e a garanzia del corretto rapporto tra istituzioni e stampa da una parte e stampa e cittadini dall’altra.
«Si tratta di un aspetto che non sempre le Aziende hanno tenuto nella giusta considerazione – spiega Graziella Lombardo – che invece è diventato sempre più parte integrante delle attività delle Pubbliche Amministrazioni in un quadro normativo in cui la trasparenza è stata elevata a livello essenziale delle prestazioni».
Sia il commissario dell’Irccs-Piemonte, Vincenzo Barone che il commissario del Papardo, Alberto Firenze, si sono detti consapevoli della necessità di dotare finalmente le aziende di un ufficio stampa che risponda ai requisiti della legge 150/2000, recepita dalla Regione Sicilia con la legge 2 del 2002 art. 127, obbligatorio per tutti gli enti che devono ottemperare alle nuove misure in materia di governance e rafforzamento degli standard anticorruzione e si sono impegnati ad attivare prima possibile le procedure del caso.
- 31 Marzo 2023
- - Redazione
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Comunicazione nella Sanità, intesa con la Figec
Fruttuoso incontro tra i vertici della Figec (Federazione italiana giornalismo editoria e comunicazione) Cisal di Messina e i manager delle aziende ospedaliere Irccs-Piemonte e Papardo, Vincenzo Barone e Alberto Firenze.