È stato un pomeriggio di incontro con l’autore a tinte noir, quello di ieri al Circolo del Tennis e della Vela.
“L’isola delle ombre”, il nuovo romanzo di Ignazio Pandolfo, radiologo in pensione del Policlinico di Messina con la passione della scrittura e della pittura, regala un viaggio nei sentimenti più reconditi dell’essere umano mostrando tutta la sua natura malvagia, sostanziata da un istinto di sopraffazione nei confronti dei suoi simili.
Protagonista della trama è il giovane Bruno, sacerdote dal passato turbolento di cui ha solo dei flash; ricorda che il padre ha ucciso la madre e poi si è tolto la vita, e che lui e la sorella Edda sono stati affidati allo zio Edoardo, uomo malvagio e violento. Bruno si appresta ad affidare la propria vita a Dio ma la sua fede religiosa vacilla. La sorella muore dopo una lunga malattia. Perciò, quando il suo vecchio amico Marco lo invita a stare un po’ da lui, sulla salubre Isola Piccola, per riprendersi dal lutto e cambiare aria, Bruno è più che felice di accettare. Ma, una volta lì, si accorge che qualcosa non quadra. Sembra che non solo Marco e sua moglie Ambra, ma tutti gli abitanti dell’isola, si comportino in modo strano e, presto, Bruno si renderà conto di essere vittima di una congiura. Gli hanno teso una trappola su quell’isola. Ma perché? E a quale pericolo è esposto? Il suo fragile equilibrio psichico vacilla sempre di più, mentre le ombre partorite dalla sua mente si confondono con la realtà.
Il romanzo scava nella psicologia dei personaggi e mostra tutte le loro fragilità, le loro paure, il loro egoismo.