“Le politiche sociali rappresentano uno dei fronti su cui la mia amministrazione dovrà intervenire immediatamente. Per questo, insieme all’assessora designata, Cristina Cannistrà, ho approntato un piano articolato di cinque punti, da attuare nei primi 100 giorni di mandato”. Lo ha annunciato oggi, Franco De Domenico, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Messina.
I cinque punti del piano per le politiche sociali
- Nell’ambito della riorganizzazione della macchina amministrativa e del fabbisogno del personale, avviare assunzioni di assistenti sociali (ne serve 1 ogni 5 mila abitanti) e individuare un dirigente che si occupi con la necessaria competenza dei servizi sociali.
- Conferenza dei servizi per gli ambiti d’intervento dei servizi sociali per avere un quadro chiaro ancora più definito delle criticità e delle proposte, così da predisporre una programmazione delle attività rispondente ai bisogni.
- Predisposizione di un elenco pubblico delle organizzazioni sociali che operano sul territorio per facilitare la messa in rete. L’Ente locale, infatti, ha il ruolo di generare le connessioni;
- Dare seguito alla costituzione di un centro diurno per l’autismo, in collaborazione con l’azienda sanitaria provinciale, ipotizzabile presso l’Istituto Marino;
- Continuità amministrativa sui servizi essenziali, gestiti dalla Messina social city, con particolare attenzione agli interventi individualizzati, superando la logica delle prestazioni assistenziali.
Azioni nel medio periodo
Nel medio periodo, invece, il candidato del Centrosinistra parla di alcuni riferimenti essenziali da tenere presenti.
Tra questi: la mappatura dei bisogni e dei servizi, pubblici e privati; la costituzione della consulta del Welfare che consente la partecipazione attiva delle organizzazioni sociali alle scelte della pubblica amministrazione; l’apertura di sportelli dei servizi sociali in ogni quartiere, come previsto dal regolamento sul decentramento amministrativo.
“Più in generale – conclude Franco De Domenico – la mia amministrazione punterà a generare welfare di prossimità, in sinergia con il Terzo settore, enti e istituzioni, attraverso l’attuazione di attività di inclusione finalizzate ad attivare percorsi di autonomia. Percorsi che generano maggiore benessere sociale ed hanno una funzione di prevenzione, intesa come minore ricorso all’accesso nei servizi socio-sanitari, con una riduzione nel medio lungo periodo dei costi a carico degli enti pubblici coinvolti e, quindi, per l’intera comunità.