Dalle 16,36 di ieri, il Comune di Messina non fornisce più alcun aggiornamento sullo spoglio elettorale per elezioni amministrative. Il dato è bloccato su 181 sezioni scrutinate su 253. Ma questa volta, non si tratta del solito ritardo delle operazioni di scrutinio a cui siamo abituati.
Il comunicato di Palazzo Zanca
Alle 17.45, con un comunicato ufficiale, infatti, Palazzo Zanca ha informato che “per 73 sezioni rispetto alle 253 totali il dato elettorale comunicato dai Presidenti dei relativi seggi risulta squadrato, cioè disallineato tra il numero dei votanti ed i voti espressi”. In una condizione regolare, nel verbale redatto dai presidenti di seggio, il numero delle persone che sono andate a votare (ed hanno, quindi, ricevuto le schede, sono entrate in cabina elettorale, hanno espresso il loro voto e poi hanno inserito le schede nell’urna), deve corrispondere ai voti che sono stati conteggiati. Così non è, a quanto pare, in quasi un terzo delle sezioni.
Per questa ragione, il dato “non è utilizzabile, ai fini della trasmissione alla Prefettura, prima della necessaria verifica da parte dell’Ufficio Centrale”, che si è insediato ieri e si riunirà questa mattina a partire dalle 9.
Il Comune ha già comunicato l’anomalia alla Prefettura.
Tra l’altro, le operazioni di scrutinio sarebbero “chiuse”, in quanto ” i plichi elettorali di tutte le sezioni dell’Ente stesso sono stati consegnati”.
La normativa
Secondo il Testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali “il numero totale delle schede scrutinate deve corrispondere al numero degli elettori che hanno votato. Il presidente accerta personalmente la corrispondenza numerica delle cifre segnate nelle varie colonne del verbale col numero degli iscritti, dei votanti, dei voti validi assegnati, delle schede nulle, delle schede bianche, delle schede contenenti voti nulli e delle schede contenenti voti contestati, verificando la congruità dei dati e dandone pubblica lettura ed espressa attestazione nei verbali”.
“Effettuato il controllo dei risultati registrati nelle tabelle di scrutinio – come dettato dal ministero dell’Interno – il presidente accerta che il numero delle schede spogliate sia eguale al numero dei votanti già accertato; in caso di mancata rispondenza, ne indica i motivi nel verbale”.
E questo è quanto sembra essere accaduto.
Bloccata anche l’assegnazione dei seggi
Il superamento di questo stallo è fondamentale perché è proprio l’Ufficio centrale, presieduto dal presidente del Tribunale o da un altro magistrato delegato, a procedere alla proclamazione degli eletti, a stabilire il numero dei seggi spettanti a ciascuna lista, ad assegnare il premio di maggioranza, ovvero quel 60% di seggi spettanti al gruppo di liste che ha ottenuto almeno il 40% delle preferenze.
Nel caso di Messina, la situazione è particolarmente delicata, perché le liste collegate al neo sindaco Federico Basile, al momento, sono al 39,64%. Una manciata di voti può, quindi fare la differenza tra ottenere o meno il premio di maggioranza e, quindi, l’assegnazione di 19 consiglieri comunali su 32.
In questo momento sono otto le liste che hanno superato la soglia di sbarramento. Tre sono collegate a Basile (Basile Sindaco di Messina – De Luca Presidente Sicilia Vera con il 17,36% , è anche la lista più votata in assoluto; Con De Luca per Basile Sindaco – Sicilia Vera al 9,52%; Prima l’Italia, con il 5,27%); tre a Maurizio Croce (Ora Sicilia, che fa capo a Genovese, con il 9,56%; Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia, con l’8,62%; e, di un soffio Forza Italia Berlusconi, 5,1%) e due a Franco De Domenico (Franco De Domenico Sindaco che, con l’8,48% è avanti anche al Partito Democratico che raggiunge il 7,21%).