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Amministrative, Programmi/2: Franco De Domenico

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In 33 pagine un fitto elenco di temi su cui lavorare e una serie di proposte per fare di Messina la "città di tutti"

E’ un programma di 33 pagine quello presentato dal candidato sindaco di Centrosinistra, Franco De Domenico.

Partendo dalla premessa “Le sfide per Messina”, nella quale si evidenzia l’attività di di ascolto e analisi condotta in questi ultimi 18 mesi da Spazi di confronto, De Domenico e la coalizione di Centrosinistra indicano quelle che, secondo l’analisi effettuata , sono le maggiori aree di problematicità del territorio.

Ovvero: Economia, reddito, occupazione; qualità della vita; sostenibilità ambientale; educazione e formazione.

I temi analizzati nel programma presentato al momento della presentazione delle liste e le proposte effettuate sono state analizzate, nel dettaglio, in vari incontri con gli assessori designati: Christian Bisceglia, Felice Calabrò, Cristina Cannistrà, Alessandra Minniti, Giovanni Randazzo, Antonella Russo, Valentina Zafarana. A loro si aggiunto Andrea Argento.

I dati Eurostat che accompagnano le relative tabelle offrono un quadro abbastanza impietoso della situazione. E De Domenico punta il dito, fin dall’inizio, contro l’amministrazione uscente.

“Malgrado narrazioni e proclami – si legge – l’eredità amministrativa è pesantissima per Messina. L’interesse politico di parte, anteposto al benessere e allo sviluppo economico della Città e dei suoi Cittadini, impone la messa a fattor comune delle migliori energie ed esperienze professionali, per dare a Messina una visione strategica e un’adeguata rappresentanza istituzionale, nel momento in cui le risorse del PNRR possono sostenere la nostra idea di Messina protagonista in Italia, in Europa e nel Mediterraneo”.

Introduzione, il lavoro in primo piano

Dall’introduzione si cominciano a delineare le linee del programma.

“Bisogna tracciare un percorso di condivisione e collaborazione fra istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, società civile e cittadini per un grande patto per la Città, il lavoro e il clima. Insieme definiremo le priorità che dovranno consentirci nei prossimi dieci/quindici anni di tutelare l’occupazione, salvaguardare la coesione sociale, tutelare il territorio e l’ambiente e rilanciare lo sviluppo nella giusta direzione di marcia mettendo a punto un piano strategico che guidi la città nei prossimi decenni”.

E ancora: “tutelare il lavoro, accompagnare i settori pubblico e privato nella trasformazione digitale, sostenere la nascita di nuove imprese a opera dei giovani e delle donne, proteggere il territorio e garantire lo sviluppo umano dei Cittadini (soprattutto dei soggetti più deboli) dovranno essere i principi guida per il rilancio economico della Città Metropolitana”.

Una “visione” di città

De Domenico sostiene la necessità di una “visione di città, che guidi e orienti le nostre scelte per il futuro e una impostazione metodologica” attorno a linee guida ben identificate: conoscenze e competenze; il “recupero” della funzione di ente pubblico del Comune, nella sua azione di tutela degli interessi dei cittadini; le alleanze strategiche con le istituzioni del territorio regionale ed extraregionale; la pianificazione strategica di stakeholders pubblici e privati.

Le proposte per il programma elettorale condiviso

Riorganizzazione amministrativa

La riorganizzazione della macchina amministrativa è al primo punto del programma elettorale, unitamente al risanamento finanziario.

“Gli impegni assunti da un Sindaco in campagna elettorale – si legge – possono diventare azione politica solo se può contare su una macchina amministrativa efficiente, funzionale, trasparente”.

Si parte dai “corsi- concorsi dei quadri intermedi“, per colmare i vuoti dirigenziali determinati dal taglio drastico dei dirigenti attuato negli anni scorsi, alla riforma del regolamento sul decentramento con l’attribuzione alle Municipalità di risorse di bilancio e competenze specifiche come l’informatizzazione dei servizi, facendo delle sede delle circoscrizioni dei punti d’accesso ai servizi comunali.

Un discorso a parte merita l’ efficientamento dei costi delle partecipate. “Lo strumento delle società partecipate ha portato alla creazione di meccanismi poco trasparenti ed efficienti di gestione della cosa pubblica. In linea con la legge Madia alleggeriremo e, ove non venisse identificata una effettiva ragione sociale ed economica, minimizzeremo gli organi esecutivi delle società. La nuova amministrazione si impegna a valutare il mantenimento e la creazione di nuove società partecipate in alternativa ad altre modalità di gestione dei servizi pubblici”.

Sviluppo economico

Primo degli obiettivi è sfruttare la massimo le risorse disponibili. Fra tutte, i fondi nel PNRR, ma anche le possibilità offerte dall’ istituzione delle Zes (Zone economiche speciali). La lotta alla disoccupazione giovanile è uno dei principali temi affrontati, attraverso spazi di Co-working e South workers, ovvero la possibilità di lavoro da remoto per aziende fisicamente collocate nell’Italia del Nord, svolto da casa o in regime di smart working da persone che abitano nell’Italia del Sud.

“Per trattenere in città i nostri giovani e/o per facilitare il loro rientro a Messina se impiegati in altre realtà intendiamo realizzare opportuni e attrezzati spazi di co-working dove poter condividere idee e realizzare, in accordo con le imprese non locali, esperienze di “South working”. Si attrezzeranno adeguatamente immobili comunali o pubblici non utilizzati per realizzarvi spazi destinati al lavoro agile in remoto che consentano periodi regolari di permanenza nella città di Messina per i giovani impiegati in grandi aziende localizzate in altre regioni d’Italia o d’Europa”.

Economia della cultura e turismo di prossimità si legano a un discorso più ampio sul marketing territoriale che preveda “l’inserimento della città nei circuiti di promozione ed evidenza nazionale e internazionale”, la valorizzazione del patrimonio naturale, storico, artistico e naturale della città, definendo specifici “circuiti” come la Zona Falcata, le Fortificazioni umbertine o i 60 chilometri di costa con i suoi stabilimento storici, la reintroduzione del Laboratorio turistico.

Particolare attenzione all’area dello Stretto attraverso una “interazione strategica con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, l’Autorità Portuale di Gioia Tauro: Lo sviluppo delle attività portuali è fattore di crescita per l’economia locale e per la messa a frutto delle potenzialità del nostro territorio nella logistica nazionale e internazionale. Ci impegneremo in una costante e coordinata azione di pressione sulle autorità politiche regionali e nazionali con le altre istituzioni per le necessità infrastrutturali e organizzative delle attività del mare”.

Una novità per Messina è l’introduzione della figura del Sindaco della notte  “che ascolti le necessità di tutti i Cittadini coinvolti: residenti, giovani, imprenditori, forze dell’ordine. Gli obiettivi assegnati al Sindaco della Notte sono collegati alla definizione di un nuovo modo di vivere la notte a Messina: riducendo i disagi per chi vive nei luoghi di ritrovo, individuandone di nuovi e più moderni, facilitando l’accesso con il trasporto pubblico e la mobilità leggera”.

Messina città Smart

L’idea di smart city è declinata attraverso i temi della pubblica amministrazione online, del miglioramento del rapporto fra PA e cittadini e con l’istituzione di una settima circoscrizione della quale farebbero parte tutti messinesi fuorisede. Attraverso l’istituzione di un’apposita piattaforma potranno essere raccolti gli input di coloro che hanno dovuto lasciare la città ma vogliano sentirsi “parte integrante della comunità”.

Nell’ottica dell’avvicinamento al cittadino è prevista la realizzazione di un’app attraverso la quale consentire l’accesso ai servizi del Comune, le segnalazioni, ma anche una partecipazione attiva ad alcune scelte amministrative

Equità sociale e pari opportunità

La premessa da cui parte De Domenico è che “Messina ha un grave deficit di qualità sociale e una grave inefficienza del sistema di welfare. Le disuguaglianze hanno connotazione territoriale (marcano i confini fra centro e periferie), generazionale (colpiscono gli anziani e riducono le opportunità per i giovani), di genere (si riversano sulle donne con differenziali retributivi penalizzanti), sanitaria (discriminando i disabili e i fragili, con un sistema di assistenza inefficiente)”.

La lotta alle diseguaglianze economiche e di genere, le politiche dell’abitare, l’accessibilità, sono i temi attorno ai quali si dipanano le proposte contenute nel programma.

Tra queste c’è l’istituzione di sportelli di ascolto comunale e di un tavolo permanente di contrasto alle discriminazioni e violenza di genere a cui affianca la nomina di un esperto sui temi LGBT+.

Nella lotta alle diseguaglianze rientra anche la realizzazione in un piano per le periferie, l’armonizzazione degli sgravi Tari per le famiglie meno abbienti, l’ampliamento dei servizi per l’infanzia a cui si collega il rafforzamento del Centro Affidi e la digitalizzazione delle le pratiche per semplificare l’accesso. Si lavorerà anche sulla promozione di un modello di accoglienza e integrazione dei migranti inclusivo e solidale.

Cultura, scuola e città universitaria

La cultura, nel programma di De Domenico, significa soprattutto  “identificazione di una comunità in valori condivisi, che attingono alla propria storia e tradizione e che animano la sua voglia di sviluppo e di futuro”.

La prossima amministrazione, secondo il documento dovrà “promuove politiche culturali ‘per tutti’, diffuse sul territorio e che rendano i quartieri protagonisti nella formazione dell’identità culturale cittadina”.

Ma se azioni come la lotta alla dispersione scolastica e alle povertà educative, l’incentivazione della digitalizzazione e il monitoraggio delle strutture rientrano tra le peculiarità dell’ente, iniziative quali la formazione di una cultura della pace con attività mirate nelle scuole o l’adesione al manifesto di Parole Ostili (progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole) sembrano voler innalzare a un livello diverso il raggio d’azione delle politiche scolastiche.

Politiche per la salute

“Sebbene l’organizzazione dei servizi sanitari non sia di competenza del Sindaco, il Primo Cittadino può e deve mettere in campo strumenti per il miglioramento della salute pubblica, per incentivare l’adozione della cultura della prevenzione e per la qualità della vita in città”.

Tra le proposte: l’attivazione di una rete stabile di relazione fra le autorità sanitarie per il monitoraggio sanitario del territorio e l’efficienza delle risposte a situazioni emergenziali; un’assistenza psicologica che veda protagoniste le fasce più fragili della popolazione, in coordinamento e con il supporto delle scuole e dei consultori familiari; il miglioramento della copertura cardioprotettiva della Città, con l’implementazione e il monitoraggio di una rete di defibrillatori e la diffusione nelle scuole e nei posti di lavoro della cultura del primo intervento di soccorso.

Transizione ecologica, ambiente, agricoltura

Passare a un modello di sviluppo realmente sostenibile, fondato su innovazione, rispetto dell’ambiente, valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche, capacità di integrare città, territorio, affaccio a mare. Nuova politica energetica e la costruzione di sinergie istituzionali (con l’Autorità di Sistema Portuale, con le Istituzioni di vigilanza e tutela delle risorse boschive, con la Regione e la Sovrintendenza) per fare di Messina una città ambientalmente sostenibile e operativamente resiliente.

Un’attenzione particolare viene data allo sfruttamento dell’energia solare.

“Messina è la quinta città più soleggiata d’Europa con 345 ore di sole in un mese e una temperatura media di 18°. Per la nuova amministrazione sarà fondamentale: incrementare la quota di energia rinnovabile prodotta da beni pubblici con pannelli fotovoltaici e solare termico; promuovere l’istituzione delle comunità energetiche, contrastando la povertà energetica e riducendo sensibilmente i costi in bolletta; dare chiarimenti e promuovere campagne relative al fotovoltaico e sostenere la diffusione capillare del fotovoltaico privato, istituendo uno Sportello Comunale delle Rinnovabili“.

Pianificazione urbanistica e territoriale

La Città deve essere dotata quanto prima di strumenti di pianificazione urbanistica, redatti secondo le più moderne buone pratiche, che sappiano contemperare le esigenze di sviluppo economico e di tutela del territorio.

In questa sezione si inserisce prepotentemente il discorso sul recupero dell’intero affaccio del mare, il waterfront.

In particolare: la riqualificazione del waterfront della zona nord grazie alla collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto; la riqualificazione del waterfront della zona centro-sud tramite interlocuzione con il Ministero dei Trasporti e con RFI.

Ma anche la “continuità territoriale, realizzando le infrastrutture necessarie, svolgendo le necessarie consultazioni a livello nazionale per costruire una Città realmente connessa, al suo interno, all’Area integrata dello Stretto, al resto della Regione e del Paese; abbassare i prezzi per l’attraversamento dello stretto e potenziare le corse della Blueferries alla stazione marittima”.

Bilancio

Le attività legate al bilancio passano prima di tutto attraverso un piano di riequilibrio “che non pregiudichi la definizione di politiche di bilancio espansive”. Al primo punto c’è il risanamento finanziario del Comune con un’operazione-verità sul reale indebitamento dell’ente.

“La nuova amministrazione si pone l’obiettivo di ampliare le aree e i temi di confronto con la cittadinanza, per arrivare a una pianificazione realmente condivisa e concertata, andando oltre la formale applicazione del concetto di bilancio partecipativo”. L’amministrazione punterà a coinvolgere i cittadini della Città Metropolitana in un’estensione del concetto di Bilancio partecipativo, dando priorità ai temi di sviluppo dell’offerta turistica e degli investimenti infrastrutturali”. Nell’ottica della realizzazione di in reale decentramento, saranno coinvolte le Circoscrizioni per definire “momenti di confronto con le Circoscrizioni sulle priorità del bilancio e stabilito un metodo di tracciamento delle aree maggiormente impattate dalla spesa per una distribuzione omogenea delle risorse in un arco pluriennale”.

Legalità, trasparenza e partecipazione attiva, sport e politiche giovanili sono i punti che chiudono il programma di Franco De Domenico.

La nuova amministrazione intende svolgere un ruolo attivo nella “promozione della cultura della legalità, con un’azione di governo della Città trasparente e in linea con le migliori pratiche definite dalle autorità competenti”.

Azioni quali l’istituzione commissione consiliare permanente antimafia, la semplificazione burocratica e trasparenza amministrativa, il censimento e valorizzazione dei beni confiscati alle mafie da assegnare ad associazioni e realtà territoriali che promuovano il rispetto dei valori della legalità e promuovono cultura e arte, la realizzazione di iniziative a sostegno dei commercianti e dei privati cittadini per contrastare i fenomeni di usura e sfruttamento del lavoro nero, intendono incidere sul contrasto alla criminalità organizzata.

La partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa della Città è considerata “essenziale per costruire una democrazia sostanziale non fondata sulla delega e per costruire il senso di comunità, principale risorsa dello sviluppo civile, sociale ed economico”.

Sul tema dello sport e delle politiche giovanili, l’amministrazione De Domenico vuole essere “innovativa, determinando un forte collegamento con il territorio e le istituzioni sportive, coinvolgendo i quartieri e l’associazionismo, e divenendo un punto di riferimento certo e concreto per gli operatori del settore”.


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