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Celebrata la Festa della Polizia. Il questore Capoluongo si congeda da Messina

Il questore Gennaro Capoluongo e la prefetta Cosima Di Stani
La polizia deve confrontarsi con i cittadini, se facciamo cadere quel rapporto di fiducia,vuol dire che abbiamo fallito

“Siamo in questa piazza perché abbiamo voluto essere in questa piazza. La polizia deve confrontarsi con i cittadini, se facciamo cadere quel rapporto di fiducia,vuol dire che abbiamo fallito”.

Ha iniziato così il suo intervento alla celebrazione del 170° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato il questore di Messina Gennaro Capoluongo. Una Festa organizzata, quest’anno, nell’area del mercato di Viale Giostra, una zona difficile, definita la Scampia di Messina dopo il blitz che, un anno fa, portò all’arresto di 39 persone reati connessi alla spaccio di droga.

La cerimonia è stata anticipata da un momento solenne, all’interno della caserma Nicola Calipari, dedicato ai caduti della Polizia di Stato, ai quali il Questore Gennaro Capoluongo ha reso gli onori con la deposizione di una corona di alloro al monumento dei caduti.

 

 

“Vogliamo riconoscerci nella società civile  – ha detto – non vogliamo essere autoritari ma vogliamo autorevolezza. Lavoriamo per la prevenzione non per la repressione. E, in questo rapporto di prevenzione, abbiamo fatto della comunicazione un elemento fortissimo. Più informazioni abbiamo più riusciamo a dare un servizio concreto alla comunità. È questo il nostro compito”.

E’ la prima Festa della Polizia a Messina per Capoluongo, arrivato in città il giugno scorso, e anche l’ultima: è stato nominato, infatti, esperto in materia di sicurezza alle Nazioni Unita e volerà, a breve, verso New York.

“Abbiamo avviato un  processo di lavoro differente per i commissariati e per tutte le nostre articolazioni sul territorio. Quando ci poniamo davanti ai cittadini lo facciamo con attenzione e rispetto, con la responsabilità del nostro operato”.

Non solo un momento celebrativo per il questore Capoluongo, ma anche un congedo dalla città. lo ha fatto ringraziando magistrati messinesi “per un rapporto fatto di collaborazione totale”, ha detto, e la stampa.    Ma soprattutto i messinesi e, in particolar modo i giovani “che hanno sofferto la pandemia, che ci hanno insegnato il senso dell’innovazione. Andate avanti sempre da protagonisti ha detto, non da comparse”.

E i giovani c’erano alla cerimonia. I giovani dell’orchestra “Corelli Brass Ensemble” fiore all’occhiello del Conservatorio Statale di Musica Arcangelo Corelli; giovani dell’Istituto Antonello, che si sono occupati del servizio di stewarding e di un’area di ristoro; i giovani dell’Istituto Verona Trento, che hanno garantito la diretta streaming dell’evento, e quelli dell’I.S. La Farina-Basile, autori di un murale, che ha reso speciale la celebrazione del 170° Anniversario, ricordando uno dei ruoli chiave Polizia di Stato: l’#EsserciSempre

Ma, soprattutto, Capoluongo ha ringraziato gli uomini e le donne della Questura di Messina.
“La nostra è una missione – ha detto – che non si può fare in maniera ordinaria, richiede sforzi straordinari. Un pensiero particolare va a chi ha perso la vita o sofferto particolari ferite. Questo momento va dedicato soprattutto a loro”

E, citando Bertolt Brecht, ha concluso: “Sfortunato il mondo che ha bisogno di eroi. Noi non vogliamo eroi ma uomini dello Stato che fanno il loro dovere”.

 




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