Chi falsifica il “green pass” o l’autocertificazione rischia la galera
Il pass, non sarà più valido se l'interessato dovesse risultare nuovamente positivo al virus
È arrivato il green pass!
Il “certificato verde” potrà essere cartaceo o digitale
Si avvicina l’estate, gli italiani con l’arrivo della bella stagione, vorrebbero tornare a viaggiare, ad affollare le spiagge della penisola, ma spero soprattutto della mia Sicilia sempre in sicurezza.
Il governo Draghi con il nuovo decreto anti-Covid ha pensato ad un lasciapassare, ad un pass, ufficialmente si chiama “certificazione verde” servirà per potersi spostare in entrata e in uscita dalle Regioni in fascia arancione o rossa dal 26 aprile.
Inoltre, potrebbe essere usato anche per consentire l’accesso a eventi speciali, come ad esempio concerti straordinari, con più spettatori di quelli indicati nel protocollo del ministero della Cultura. Il certificato verde servirà solo a chi intende muoversi per turismo o semplicemente per andare a trovare parenti o amici.
Per entrare e uscire dalle regioni in fascia arancione e rossa per motivi di lavoro, necessità, salute o per fare rientro nella residenza, domicilio o abitazione (ad es. seconda casa) continua a essere sufficiente l’autocertificazione.
Il “certificato verde” potrà essere cartaceo o digitale, si è pensato ad un’app con codice a barre oppure di sfruttare l’app. IO, ma per queste soluzioni ci vorrà più tempo, quindi a all’inizio verrà rilasciato solo in forma cartacea. La durata del “green pass” per i vaccinati e i guariti dal Covid sarà di sei mesi mentre di sole 48 ore per chi farà il test antigenico o il tampone molecolare con esito negativo.
La certificazione verrà rilasciata dalla struttura presso la quale è stato inoculato il vaccino. Il certificato deve essere rilasciato dopo che è stata iniettata la seconda dose, oppure nel caso di Johnson&Johnson solo alla la prima.
Chi ha completato il ciclo di vaccinazione prima dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento può richiederla alla Regione, alla Provincia o alla struttura sanitaria.
La certificazione per le persone guarite sarà rilasciato dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero, per chi è stato curato a casa il certificato verrà rilasciato dai medici di medicina generale.
Il pass, non sarà più valido se l’interessato dovesse risultare nuovamente positivo al virus. Le certificazioni di avvenuta guarigione consegnate prima dell’entrata in vigore del decreto avranno una validità di sei mesi dalla data indicata sulla certificazione.
Chi avrà la pessima idea di falsificare il green pass o l’autocertificazione rischia di finire in galera.