Il talentuoso chitarrista, Rufus Barnes Miller, è intervenuto ai nostri microfoni, in un’intervista esclusiva, per raccontarci la sua esperienza professionale al fianco di Sting, leggendario frontman dei Police, e dei suoi progetti musicali da solista.
Rufus Miller possiede l’umiltà dei grandi. Dalle sue parole trapela una grande voglia di mettersi in gioco e di sperimentare nuovi orizzonti, ogni giorno. Lui, che da diversi anni ormai, affianca Sting durante i tour in giro per il mondo senza un attimo di sosta.
Rufus è un giovane, talentuoso chitarrista, figlio del grande Dominic Miller, cresciuto a pane e musica: è proprio dal padre che eredita la passione per la chitarra elettrica. La maggiore ispirazione viene dal grunge, genere musicale di matrice rock che sprigiona le sue potenzialità nel cuore degli anni Novanta.
Rufus è un ottimo studente, serio e attento: le esperienze nei grandi palcoscenici lo hanno aiutato a maturare e, nel 2018, pubblica il primo lavoro da solista, dal titolo “Pop Skull“.
Durante il periodo della pandemia, Miller trova il tempo da dedicare al secondo album, “Make it“, nato dalla preziosa collaborazione con la sorella Misty, anche lei musicista di successo. La ripresa dei concerti, dopo un anno e mezzo di inattività, ha riportato il giovane chitarrista in tour no stop con Sting, ma il tempo per nuove sperimentazioni si trova sempre, ed è così che nasce “Deeper into love“, un EP (una sorta di album contenente 5 tracce) in uscita dopodomani, anticipato da alcuni singoli, come “Found“, un esperimento ipnotico che parla delle luci e delle ombre dei rapporti umani, del perdersi e del ritrovarsi. Tematica molto profonda, che rispecchia la sensibilità di questo giovane artista.