Skip to content

Cyberbullismo: conoscerlo per combatterlo

Cyberbullismo_MessinaWebTv_Società
Allarme Cyberbullismo: 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e cyberbullismo. I due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti.

È quanto emerso lo scorso Febbraio dai dati raccolti dall’Osservatorio Indifesa, realizzato da Terre des Hommes, il movimento fondato nel 1960 da Edmond Kaiser e che opera in tutto il mondo per proteggere i bambini da ogni forma di violenza e di abuso e garantire i diritti. L’Osservatorio Indifesa realizzato insieme a OneDay, a ScuolaZoo e alle sue community, ha coinvolto più di 1700 ragazzi e ragazze dai 14 ai 26 anni in tutta Italia.

Cos’è il Cyberbullismo?

È una forma di violenza che passa attraverso le tecnologie digitali. Si riferisce alle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei coetanei attraverso internet e cellulari o pc. Si basa su tre condizioni: intenzionalità, persistenza nel tempo, asimmetria nella relazione. In pratica consiste nell’invio di messaggi offensivi, insulti o foto umilianti tramite sms, e-mail, oppure diffusi nelle chat o sui social network.

Insieme al bullismo è stato oggetto nel 2014 di una specifica rilevazione ISTAT. Nell’indagine, rivolta a ragazzi dagli 11 ai 17 anni è stato chiesto se, “nei 12 mesi precedenti l’intervista, avessero subìto una o più prepotenze/soprusi”. Dalle risposte 1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e cyberbullismo. E questi fenomeni vengono percepiti tra i principali pericoli reali.

Alcuni dati allarmanti dall’Osservatorio Indifesa[1] 

“Le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web: ben 7 su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8%) seguito da revenge porn (60%) furto di identità (40,6%) e stalking (35%)”. Da non sottovalutare l’alienazione dalla vita reale (32,4%) con la creazione di modelli e standard irraggiungibili, che diventano fonte di enorme frustrazione.

Al di fuori degli schermi virtuali, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%)”.

I dati ISTAT sul cyberbullismo[2]

Secondo i dati Istat, visto che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione tra ragazzi e adolescenti sono economicamente accessibili e molto diffuse, si allarga la platea. Quella attuale è, infatti, la prima generazione di adolescenti cresciuta in una società in cui l’essere connessi è un’esperienza connaturata alla quotidianità, indipendentemente dal contesto sociale di provenienza:

“nel 2018, l’85,8% dei ragazzi tra 11 e 17 anni di età utilizza quotidianamente il telefono cellulare. Il 72% dei ragazzi naviga in Internet tutti i giorni”. Questa quota è cresciuta rapidamente nell’arco di un quadriennio, passando dal 56,2 al 72,0%.

“Le più frequenti utilizzatrici del cellulare e della rete sono le ragazze, l’87,5% di esse usa il cellulare quotidianamente.

Ma ad essere bersaglio del cyberbullismo sono principalmente i bambini rispetto agli adolescenti. “Circa il 7% di essi, tra 11 e 13 anni, è risultato vittima di prepotenze tramite cellulare o internet, una o più volte al mese. Mentre la quota scende al 5,2% tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni”.

Le vittime di cyberbullismo sono state precedentemente vittime anche di bullismo: “tra quanti hanno riportato di aver subìto ripetutamente azioni offensive attraverso i nuovi canali comunicativi (una o più volte al mese), ben l’88% ha subìto altrettante vessazioni anche in altri contesti.

Emerge chiaramente anche il fortissimo disagio psicologico causato dai due anni di pandemia. Il 37,5% degli intervistati teme l’isolamento sociale e il 35% ha paura di soffrire di depressione, il 22% di solitudine.

Rischi e opportunità della rete, danni e reati in cui si può incorrere

Il Cyberbullismo si differenzia dal bullismo tradizionale perché avviene in modo indiretto, le prepotenze vengono attuate in rete: non c’è un contatto vis à vis tra vittima e aggressore nel momento in cui gli oltraggi vengono compiuti. Le nuove tecnologie a disposizione, da potenti mezzi di comunicazione, diventano potenziali mezzi per compiere e subire soprusi.

Su internet ognuno può dire di essere chiunque, ma non esiste l’anonimato, dietro un nome falso, o un nickname c’è sempre una traccia, un identificativo al quale gli organi competenti possono risalire. Spesso si pensa che la realtà virtuale non esiste, ma non è così. Ciò che facciamo su internet ha sempre conseguenze nella nostra vita reale e nella vita delle persone con le quali interagiamo. Ogni volta che si pubblica qualcosa rimane traccia di esso a tempo indefinito e in ogni parte del mondo. Anche quando crediamo di cancellare qualcosa esso in realtà resta. Ciò è particolarmente importante ricordarlo in riferimento alle immagini intime o provocatorie.

Questi sono i pericoli a cui sono esposti i ragazzi e i bambini, nella rete.

La tecnologia, dunque, è bella, ma non va sottovalutata. Bisogna conoscere i rischi del digitale per utilizzarlo in modo responsabile e rispettoso.

— —- —

(1) Indagine Osservatorio Indifesa Terre des Hommes (https://terredeshommes.it/indifesa/).

(2) Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo – Audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica Prof. Gian Carlo Blangiardo –

Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Roma, 27 marzo 2019 – Archivio Istat.

Condividi questo post