In Italia il tema delle migrazioni ha registrato negli ultimi decenni importanti contributi storiografici e le donne migranti sono state oggetto di centinaia di studi.
Tuttavia, fino a poco tempo fa, alla stregua della storia delle migrazioni italiane, che non era riuscita a entrare perfettamente nel modello della storiografia nazionale, la storia delle donne migranti non era riuscita ad essere incorporata in quella delle migrazioni. Si è assistito al perdurare della doppia esclusione delle donne dalla storia: minoranza all’interno degli studi, che a loro volta registravano una scarsa visibilità nella storia migratoria d’Italia. La limitata presenza potrebbe essere stata causata dalla mancanza di dialogo tra chi si occupa della storia delle donne e chi delle le migranti italiane.
L’immobilità consisteva nel conferimento dei valori e alle generazioni seguenti e, in una sottomessa attesa del ritorno in patria dell’uomo emigrato. Negli anni ottanta ci sarebbe stato lo sviluppo degli studi sulle migrazioni. Con i primi studi demografici e della famiglia, iniziati negli anni sessanta, cominciarono a essere pubblicate ricerche sulla storia delle donne italiane emigrate negli Stati Uniti. Queste non riuscirono ad abbattere la separazione della ricerca tra paese di partenza e aree di emigrazione. Alcuni studi italiani sulle donne migranti ebbero come obiettivo le aree di insediamento, in modo particolare sugli Stati Uniti.
Era il paese in cui le indagini si stavano sviluppando verso “women’s studies” e gli “ethnic studies”. Le studiose italiane tendevano a dare una lettura sulle valenze emancipatorie. Il passaggio da una società preindustriale e industriale avanzata avrebbe causato difficoltà nella vita delle donne emigrate e nelle loro figlie . Le studiose statunitensi parrebbe ricostruissero la storia delle immigrate italiane, mettendo in evidenza la cultura etnica, i legami della famiglia e la capacità delle donne di non staccarsi dalle tradizioni. La storiografia sulle donne immigrate si basava sulla ricerca in vari campi. La tendenza primordiale era sugli italiani negli Stati Uniti, che con la ricomparsa dell’etnicità negli anni settanta diede il via a numerose pubblicazioni sugli italoamericani, mettendo al primo posto la donna e la famiglia.
Era,dunque, un’integrazione delle donne nella storia.
Descrizione protesa a tracciare un ritratto convenzionale, dove si esaltava il ruolo delle donne italiane all’interno della famiglia, subordinato all’uomo-marito.