I Forti “Umbertini”: Le più belle terrazze sullo Stretto
“Costruiti nella seconda metà dell’800 per difendere lo Stretto da attacchi nemici, i Forti posizionati sulla costa messinese e calabrese sono oggi le più belle terrazze da cui ammirare uno dei panorami più spettacolari al mondo.
Lo Stretto di Messina, per la sua posizione geografica privilegiata, ha assunto nei secoli un posto di rilievo dal punto di vista storico, militare e strategico nel Mediterraneo.
Le varie dominazioni, susseguitesi nei secoli, hanno dotato la città dello Stretto di una serie di fortificazioni che la rendono unica tra le città marinare italiane e d’Europa.
Dall’epoca spagnola fino al periodo umbertino, le opere fortificate dello Stretto, sono un segno del passato che rappresentano oggi un provato esempio di valorizzazione turistica finalizzata ad una ricaduta economica positiva sul territorio.
Distribuiti sulle due coste dello Stretto di Messina, comunemente detti “Umbertini”, i Forti fanno parte del Piano Generale di Difesa dello Stato elaborato dalla Commissione presieduta dal Generale Luigi Mezzacapo, con l’intento di rendere sicuri i confini nazionali subito dopo l’Unificazione d’Italia.
Tale piano prevedeva una cintura di 22 forti ubicati sulla sponda calabra e siciliana posti a difesa dello Stretto relativamente al fronte a mare e a quello di terra riferito alla Piana di Milazzo.
L’avvento delle nuove navi da guerra dotate di cannoni rigati posizionati sui ponti corazzati che, con i loro tiri, avevano reso inservibili le fortificazioni cinquecentesche, troppo visibili e a bassa quota, condusse alla costruzione di una nuova tipologia di fortificazioni realizzate sulle colline, completamente invisibili dal mare, con terrapieni a ridosso delle murature e dotate di potenti artiglierie.
I 18 Forti che si affacciano sullo Stretto (Batterie da costa anti-nave) avevano il compito di colpire il naviglio nemico in transito con potenti obici da 280 mm, cannoni da 149 e da 75 mm, mentre i 4 Forti di montagna, Antennamare, Campone, Ferraro e dei Centri (costa siciliana), armati solo con artiglierie di piccolo calibro, avevano invece una funzione di controllo sul Tirreno, per eventuali attacchi di fanteria provenienti dalla piana di Milazzo.
Il Sistema difensivo dello Stretto risulta unico nel suo genere perchè, a differenza di quelli italiani ed europei, non ha come oggetto la difesa della città, bensì lo specchio d’acqua dello Stretto, con una cinta di forti che, partendo a sud da Forte Cavalli (ex Batteria Monte Gallo), gira intorno a Messina, si estende a nord fino a Punta Faro, attraversa il mare e ritorna a sud, sulle colline della costa calabra, fino a Reggio.”
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