Ieri sera festa grande in Piazza Unione Europea per Federico Basile che, con tutti gli alleati ed il suo popolo, il cui capo carismatico resta Catena De Luca, ha festeggiato i propri 45 anni e l’elezione a Sindaco della città.
Le immagini parlano da sole, la commozione e l’euforia riempivano la piazza per la vittoria ed alimentavano il sogno dei prossimi mesi: portare il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca, al Governo della Sicilia.
Ancora una volta ha vinto la capacità di rapportarsi con quella metà del popolo messinese disposto a mobilitarsi per un obiettivo, un obiettivo difficile, se non impossibile, al tavolino, ma che De Luca è riuscito a raggiungere realizzando una cosa che sa di miracolo mentre è semplicemente capacità ostinata di fare politica con obiettivi semplici ma chiari.
Gli avversari dicono “ma De Luca è sempre in campagna elettorale”, come ad indicare qualche cosa di negativo.
Sono questi avversari, destinati alla costante sconfitta, che non sono stati capaci di “essere sempre in campagna elettorale” a rapportarsi e parlare costantemente con i cittadini, con il cormo elettorale sempre più scheletrico.
Conosciamo bene la capacità dei dirigenti politici di destra e di sinistra, conosciamo bene anche capacità ed impegno di molti consiglieri d’opposizione, ma le loro battaglie, il loro lavoro è rimasto sempre all’interno del Palazzo, nulla è arrivato ai cittadini, al corpo elettorale.
Loro hanno sempre rinunciato a rapportarsi con il corpo elettorale accontentandosi della soddisfazione di una battaglia ma lasciando De Luca a parlare da solo al cuore ed alla pancia dei Messinesi.
Cateno, spesso con linguaggio deplorevole, ma per consapevole scelta tattica, ha fatto l’esatto contrario: ha governato e realizzato secondo la sua visione ed è riuscito a mantenere giorno per giorno il rapporto con la città.
Nella vecchia politica si diceva “le idee camminano sulle gambe delle persone”: è quello che ha fatto lui, mentre le idee e le battaglie della destra e della sinistra non uscivano dal Palazzo.
L’insegnamento di questi giorni, ancora più eclatante che in altre occasioni, non è stato ancora recepito dai politici di destra e di sinistra: non si fa campagna elettorale in due mesi ma ogni giorno o si è destinati ad un sempre maggiore scollamento con i cittadini elettori, guadagna la disaffezione e perde la partecipazione e la democrazia.
Il ritenere che il Partiti (sotto qualsiasi forma) ma intesi come comunità di donne ed uomini che si uniscono per difendere o raggiungere determinati obiettivi, siano cose superate, se pur previste dalla Costituzione, è profondamente sbagliato e porta alla sconfitta perenne.
Anche la questione dei “leader”, per come è posta oggi, è sbagliata, e spesso è solo un alibi, perché ci si dimentica che anche la vecchia Repubblica aveva i suoi leader, e ne ha avuto molti (a destra come a sinistra) di grandissimo valore, veri e non improvvisati, ma alle spalle hanno sempre avuto ed alimentato una struttura capace di stare fra le persone, ascoltare e parlare, far camminare le idee….