Gli orsi non esistono, racconta di due storie d’amore parallele, nelle quali gli amanti si ritrovano a fronteggiare la forza della superstizione, le meccaniche di potere e altri ostacoli nascosti e inevitabili per far trionfare il loro amore.
Panahi realizza un film con povertà di mezzi ma non di potenza metaforica, attraverso poche e semplici idee di messa in scena e narrative allarga lo sguardo oltre il confine, ne mette in luce la ridicola portata antistorica, così come quella di un potere che ormai esiste in quanto status, avendo smarrito il senso stesso della sua funzione sociale. Il regista iraniano con amarezza ha difficoltà a proporre una soluzione diversa rispetto alla fuga, alla presa d’atto di una follia non emendabile. Nuovo capitolo sulla portata esemplare di una vita al servizio del cinema e della denuncia delle storture del potere. (Mauro Donzelli – Comingsoon.it)