Grazie alla sinergia tra il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche ed il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne ed all’impegno delle Proff. V.Calabrò, D. Novarese ed E. Pelleriti si è svolta, in data 14 ottobre presso la Sala dell’ Accademia Peloritana dei Pericolanti, la presentazione del libro “ Oliva Denaro” di Viola Ardone.
Introdotto dai saluti istituzionali della Prof. G.Spatari,Prorettrice al Welfare ed alle politiche di genere, del Prof. M.Calogero, Direttore del Dipartimento SciPoG e del Prof. G.Giordano, Direttore del Dipartimento DiCam dell’Università di Messina, l’incontro è stato moderato da Lucio Luca ,giornalista de La Repubblica, che ha conversato con l’autrice e con Angela Bottari, già Deputata PCI .
Il titolo dato all’iniziativa, che ha visto presenti numerosi studenti sia universitari che di scuole cittadine, “ Incontro con le protagoniste “ riporta alla trama evidente che lega la vicenda narrata nel romanzo ad Angela Bottari ed al ruolo da lei avuto in quanto prima relatrice della Legge 442 che nel 1981 ha finalmente portato alla abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore; il libro è stato pubblicato nel 2021 quasi a voler suggellare i 40 anni dalla approvazione di quella fondamentale norma di civiltà.
La storia di Oliva Denaro è ambientata in un paese della Sicilia nel 1960 ed anticipa di cinque anni la nota vicenda di Franca Viola che nel 1965 ebbe il coraggio, a soli 17 anni, di opporsi al matrimonio riparatore con il giovane spasimante che ad Alcamo l’aveva rapita e ripetutamente violentata, confidando ovviamente in un esito della vicenda che sembrava allora fosse in effetti scritto nella pietra. Seppur nella finzione letteraria del romanzo Oliva Denaro e Franca Viola sembrano l’una lo specchio dell’altra perché anche Oliva Denaro oppone il proprio diritto di scelta ad un destino che sembrava per lei segnato dopo aver subito un abuso da parte del bullo del paese.
In un toccante dialogo con il padre della ragazza il maresciallo del paese cerca di dissuaderlo dal denunciare la violenza subita dalla figlia, gli fa presente che l’Art. 544 del Codice Penale dice che in caso di violenza sessuale se l’autore del reato contrae matrimonio con la persona offesa il reato si estingue perché l’onore della ragazza è riparato, che questa è la Legge… IL padre di Oliva amaramente risponde :
“ …una legge fatta per salvare i malacarne e condannare le brave figliole. Ma è questa giustizia ? “
Il padre di Oliva sceglie quindi di agire come agirà il padre di Franca Viola e nel romanzo quest’uomo è una figura che lascia certamente un segno nel lettore. La madre di Oliva è invece la depositaria di quella mentalità che perpetua il tacito sistema di oppressione femminile in Sicilia che lei esprime con quei detti e proverbi popolari che ne esprimono i tratti più crudi e duri. Altra figura che si staglia nel racconto è quella di Liliana, l’amica di Oliva che la porta alle riunioni del partito comunista e che la spinge a studiare e che ad un certo punto dice orgogliosamente:
“ Mica l’unico mestiere per una femmina è il servizio. La deputata in Parlamento vado a fare come Nilde Iotti “; è evidente come la figura di Liliana ci riporti storicamente all’attività politica di Angela Bottari . Viola Ardone riesce infatti a trasformare la Storia in storia, riesce a conferire alla letteratura la peculiare capacità di trasferire al lettore stati d’animo, paure, ansie, speranze di riscatto di una Sicilia che in verità fa tutt’ora i conti con quella mentalità patriarcale e maschilista e lo fa con una penna che è leggera e profonda al tempo stesso.
Dall’incontro tra la scrittura militante di Viola Ardone e la vita da militante di Angela Bottari per la difesa dei diritti delle donne di ieri, di oggi e di domani è derivata una profonda intesa intellettuale ed emotiva che ha permeato di se l’incontro regalando spunti di riflessione, suggestioni ed emozioni che hanno certamente arricchito tutti i presenti.