Risultano infatti, fra i vincitori o gli idonei di alcune prove espletate, diversi candidati con rapporti di parentela con dipendenti in servizio o con altro personale in atto utilizzato dall’Ente. “Nessun illecito è stato accertato” – dichiara Nasca – “ed al momento confermo piena fiducia sia nelle commissioni di concorso che si stanno occupando delle procedure, sia nel personale dell’ente che si occupa in via amministrativa dei concorsi. Tuttavia, per ovvie ragioni di trasparenza, appare necessario verificare questa anomalia, prima di concludere le procedure di reclutamento”.