Anche il cinema si trova a dover fare i conti con il duro periodo post-pandemia.
Umberto ci spiega che in quei due anni vi fu una narrazione “terroristica” del cinema, dipinto come un luogo molto pericoloso e difatti fu l’ultimo luogo in cui venne tolto l’obbligo di mascherina.
Parte del pubblico si è perso; non è colpa però, per come si crede, delle piattaforme ma gioca un ruolo importante la comunicazione: “Noi addetti ai lavori del settore dobbiamo essere bravi a riportare quella vecchia abitudine di andare al cinema” spiega.
Gioca anche un ruolo fondamentale il caro bollette: “Bella mazzata arrivata subito dopo la riapertura. Noi, come cinema, siamo una attività che consuma molta energia. La prima bolletta che mi è arrivata dopo il caro bolletta ammonta a 6000 euro, quella successiva 4000 euro. Quindi, a fronte di un calo del fatturato per ovvi motivi di calo del pubblico, abbiamo un aumento dei costi di gestione dovuti ad un caro bollette che pare sia tutta speculazione. È vero che lo Stato, nell’ultima finanziaria, ci ha dato degli aiuti ma i tempi dello Stato non sono i nostri. Io la bolletta devo pur sempre pagarla. “
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