È stata inaugurata sabato pomeriggio alla galleria Spazioquattro di Via Ghibellina la mostra intitolata “Keramos, la terra e il colore” dell’artista messinese Cecilia Caccamo, curata dalla critica d’arte Mariateresa Zagone.
Tema dominante della collezione Engobbi è il mito, in omaggio alla cultura mediterranea: tutte le produzioni figurative delle maioliche sono fortemente influenzate dai racconti della nostra tradizione. La terra di Sicilia e l’Africa sono unite dalla stessa energia, fatta di colori sgargianti e immagini caratterizzate da spesse linee nere che sembrano prendere vita. I colori caldi e luminosi utilizzati dall’artista ricordano il paesaggio mediterraneo: il blu del mare, il giallo del sole, il rosso e le sue sfumature del caldo torrido. Una vivacità primitiva attraversa le ceramiche dell’autrice, che semplifica le rappresentazioni dei soggetti attraverso intrecci di motivi stilizzati, composti con meticolosa armonia di accostamenti cromatici. Nelle opere scultoree non manca poi uno sguardo agli attuali temi sociali, quali l’immigrazione, la piaga della mafia, la solitudine dell’essere umano irretito nelle trame del silenzio.
“Keramos – afferma la critica d’arte Mariateresa Zagone – è un mondo altro e possibile, è un viaggio nel mito, negli archetipi collettivi che esso sottende, nella lussureggiante natura del Mediterraneo e dell’Africa, nel sentimento panico che ci fa tutti figli dell’unica madre φύσις.
Il mondo poetico di Cecilia si nutre di una fantasia che richiama l’ingenuità infantile e la fiaba, sempre profondamente legate alla tradizione mediterranea, come pure delle esperienze del mondo classico respirati in famiglia. Sono opere di sogno tradotte in uno stile elementare articolato interamente sul primo piano in cui manca lo spazio per il volume e per la profondità, pervase da un senso di incanto naif”.