Si è svolta oggi la prima giornata di lavori del XX Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Medicina delle Catastrofi.
Flessibilità, multiprofessionalità, formazione, pianificazione strategica, innovazione e comunicazione, sono le parole chiave emerse nel corso dei lavori, ma è stata evidenziata anche l’imprescindibile necessità di fare rete con tutti gli enti coinvolti nella gestione di una maxi emergenza come la pandemia e i conflitti bellici.
Grazie ai contributi degli esperti si è fatto il punto sul ruolo del Dipartimento della Protezione Civile, delle Regioni, della Sanità Territoriale, della CROSS (Centrale Remota di Soccorso Sanitario), dell’importanza delle centrali operative 118 e del Referente Sanitario Regionale Grandi Emergenze e degli ospedali, non solo in pandemia ma anche nel caso di guerre.
Un accento particolare è stato posto sull’esperienza, purtroppo maturata di recente, del conflitto russo-ucraino.
«In un contesto terribile come quello delle catastrofi, e lo stiamo vedendo in questo periodo con le immagini e i racconti che ci arrivano dall’Ucraina – ha detto il dott. De Luca, presidente del XX congresso nazionale AIMC e pediatra – il binomio mamma-figlio è doppiamente vittima. Il ruolo del pediatra in questa associazione è quello di favorire, garantire sempre e comunque un’assistenza particolare alle madri e ai loro bambini. Sono le persone che chiedono di meno e che molto spesso hanno di meno. È importante assistere sempre e comunque con le giuste attenzioni, perché il bambino non è un piccolo adulto e la mamma è una donna in condizioni particolari e ha bisogno di assistenza specifica».
Si è parlato inoltre, dei vantaggi rappresentati dall’introduzione di innovazioni e strumenti tecnologici, come l’air mobility con l’uso dei droni, la telemedicina e i sistemi visual per la gestione delle risorse, per far fronte alle maxi emergenze.
La quarta sessione della giornata è stata dedicata all’importanza della simulazione e dell’addestramento delle figure professionali nell’ambito di una corretta formazione, fondamentale per evitare di farsi cogliere impreparati in caso di una grande emergenza sanitaria e sociale.
La comunicazione in pandemia, verso l’interno e verso l’esterno, ha rappresentato un ulteriore tema di riflessione, affrontato nel corso di una tavola rotonda moderata dal prof. Marco Centorrino e dalla dott.ssa Giovanna Gioffrè, alla quale hanno partecipato il giornalista dott. Sebastiano Caspanello, il dott. Antonio Levita, la dott.ssa Fiorenza Sarzanini, la prof.ssa Giovanni Spatari e il dott. Tony Siino, durante l’ultima sessione della giornata. La gestione di una maxi emergenza passa anche attraverso una comunicazione affidabile veicolata dai canali di informazione e dalle istituzioni come fonti primarie.
Contemporaneamente, si sono svolti i lavori di una sessione parallela dedicata agli aspetti legati alla medicina veterinaria nelle emergenze non epidemiche, durante la quale è stato tracciato un excursus sul ruolo del Dipartimento di Sanità Pubblica e Veterinaria nelle grandi emergenze.
In linea con i temi del congresso, la pausa pranzo si è svolta all’interno della simulazione di una mensa da campo che è stata allestita nel piazzale antistante il palazzo dei congressi del Policlinico.