La decisione del nuovo Sindaco del Comune di Taormina di nominare come suoi esperti gratuiti una serie di soggetti suoi sodali e fedelissimi che hanno, però, altri incarichi Istituzionali gestionali ed operativi di rilievo, s’ inserisce in una concezione “disinvolta” del ruolo delle Istituzioni e degli altri livelli operativi visti come “aziende private di proprietà”.
Ma appare singolare che fra gli “esperti” che dovrebbero collaborare con il Comune di Taormina vi siano anche due Sindaci, che dovrebbero pensare ad impegnarsi soprattutto nell’ interesse dei Comuni da loro amministrati. Ed appare abnorme che fra detti esperti venga inserito il Sindaco della Città di Messina, che non solo è alle prese con una delicata situazione finanziaria del Comune,ma che è anche il Sindaco della Città Metropolitana .
Per cui, mentre per gli altri casi si tratta di motivi di opportunità, in quanto i vari esperti saranno costretti a ridurre il loro impegno per le società partecipate che gestiscono, in questo caso si è difronte ad una palese violazione di regole che statuiscono ruoli e funzioni dello stesso Sindaco Metropolitano.
Sindaco metropolitano, che rappresenta a norma dello Statuto tutti i centootto Comuni che fanno parte della provincia di Messina, e 0che quindi dovrebbe avere un atteggiamento di pari attenzione per tutti i singoli Comuni, invece di prestarsi a divenire “un collaboratore” e prestatore d’opera del Sindaco di uno di questi questi Enti locali. Perché così svilisce il suo ruolo istituzionale e si dimostra palesemente non imparziale agli occhi di tutti gli altri Sindaci dei Comuni della nostra Provincia.
Senza contare che sussistono anche evidenti profili di incompatibilità e conflitto di interessi.
Ma d’ altronde non sarebbe la prima volta che Istituzioni importanti come il Comune di Messina e l’ Ente di area vasta “Città Metropolitana” vengano considerati in una logica da “notabili e padronale” solo come “feudi personali”.
E ciò con buona pace e colpevole silenzio di molti, ai vari livelli.