Ieri 12 gennaio la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo ha approvato la liberalizzazione dei visti per i cittadini del Kosovo.
L’accordo era stato raggiunto a dicembre tra il Parlamento, il Consiglio e la Presidenza dell’UE.
“L’accordo sulla liberalizzazione dei visti con il Kosovo è stato approvato dai parlamentari della Giustizia del PE con 48 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti. Successivamente, la plenaria del PE voterà sulla questione”.
La tanto agognata liberalizzazione dei visti dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2024, in concomitanza con il lancio del sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) a livello dell’UE che elabora digitalmente i dettagli di coloro che viaggiano nel blocco.
Il Kosovo ha anche presentato domanda di adesione all’UE a dicembre, ma prevede di affrontare una dura opposizione, poiché cinque Stati membri non riconoscono la sua indipendenza, di questi fanno parte la Serbia e l’Ungheria, che hanno annunciato il loro voto contrario.
È chiaro a tutti che Serbia e Ungheria sono Stati governati da politici vicini a Putin ed in un periodo come questo, con la guerra in corso, lasciare fuori dalla UE, paesi come il Kosovo che hanno già adottato l’euro (anche se non è stato stipulato alcun accordo formale), che vogliono vivere in pace e far parte ufficialmente del mondo occidentale e dell’Unione Europea non è strategicamente una mossa intelligente.
Da parte degli Stati richiedenti si dovrebbero assolvere in tempi molto brevi tutte le richieste della UE e da parte della dell’Unione si dovrebbe velocizzare, sburocratizzando, la loro entrata nel mondo europeo.