L’occupazione suolo pubblico come strumento essenziale della rigenerazione urbana, indispensabile anche per consolidare la ripresa del settore. Fipe Confcommercio punta alla ridefinizione del progetto di spazio pubblico attraverso la rimodulazione degli spazi esterni concessi ai pubblici esercizi.
Un progetto, nato a livello nazionale, che parte da un profondo ripensamento degli spazi esterni concessi ai locali durante la pandemia e che getta un occhio al futuro inserendo questi spazi dentro un progetto di città che faccia dello spazio pubblico un modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Un’esigenza raccolta dalla Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha organizzato oggi un incontro sul tema, mettendo attorno al tavolo Comuni da nord a sud, imprese e agenzie pubbliche con l’obiettivo di trasformare gli spazi esterni di bar e ristoranti in elementi di una più generale riqualificazione delle città fondata sul decoro, sulla sicurezza, sulla socialità, sull’attrattività.
“Un concetto – spiega Carmelo Picciotto, presidente di Fipe Confcommercio Messina – che da anni portiamo avanti come Federazione e come Confcommercio e che oggi trova ampia condivisione anche da parte dell’amministrazione comunale che ha sposato in pieno il nostro progetto di riqualificazione del centro storico, un’area dalla bellezza straordinaria che merita maggiore attenzione e cura. Messina – spiega Picciotto – non ha nulla da invidiare a città come Ferrara e Ravenna in cui l’armonizzazione di salotti, verande e dehors con l’elemento architettonico circostante è divenuto il punto di forza di una rigenerazione del centro urbano senza precedenti. Per fare questo è necessaria una cabina di regia che coinvolga tutti i soggetti interessati.
Nei prossimi giorni incontreremo parte della giunta comunale e agli assessori preposti formuleremo, come già abbiamo fatto con la scorsa amministrazione, le nostre proposte, nel tentativo di proseguire quel percorso virtuoso che già ci ha visto partner come pubblici esercizi, con la stipula di una apposita convenzione del progetto VisitME.
I pubblici esercizi, conclude Picciotto, possono essere avamposti di cultura e moltiplicatori di bellezza, basta agire tutti insieme in sinergia. Solo così si potranno coniugare le esigenze di rilancio del settore con un progetto concreto di riqualificazione urbana.”