“L’Amministrazione universitaria ha sempre sostenuto la legittimità delle prestazioni di lavoro rese da queste figure professionali stabilizzate con apposito provvedimento del Rettore dell’università degli studi di Messina sin dal 1999 e la loro conseguente equiparazione economica al profilo della dirigenza dell’area medica e sanitaria, ivi compre tutte quelle voci stipendiali che attengono al conferimento di funzioni specialistiche di elevata professionalità. Il Rettore ha sempre sostenuto in tutte le sedi la legittimità della equiparazione economica di detto personale che deriva dalle funzioni loro assegnate attraverso relative delibere dell’Azienda nel corso degli anni in costanza di giurisprudenza consolidata che si esprime sulla questione in maniera inequivoca. Dunque, così come ha fatto sino ad oggi, il Rettore continuerà a sostenere questa posizione, nel rispetto della professionalità e dei diritti dei circa 150 medici di categoria Ep che erogano presso L’Azienda Policlinico Universitaria di Messina prestazioni mediche qualificate e necessarie per l’utenza.
Vi è poi la questione posta da un numero esiguo a dire il vero di medici di categoria Ep (sei), ma di cui pure si comprendono le ragioni, che attiene al riconoscimento giuridico e al relativo inquadramento nell’area della dirigenza sanitaria, requisito necessario per la partecipazione alle selezioni per la direzione di strutture complesse, semplici o dipartimentali istituite presso l’Azienda Universitaria Policlinico o presso altre Aziende Ospedaliere.
Sul punto il Rettore ha più volte chiesto all’Assessore Regionale alla sanità d’individuare una soluzione che possa consentire a tutto il personale di categoria Ep che lo desideri di soddisfare tale aspirazione. Tale soluzione potrebbe, per esempio, consistere, così come evidenziato da una recente sentenza del Consiglio di Stato, nell’emissione di procedure concorsuali, anche riservate, previo apposito provvedimento legislativo.
Il Rettore tiene a precisare ancora una volta non esistere tra le due problematiche sopra evidenziate alcuna correlazione e rifiuta ogni lettura, anche strumentale, che subordini l’equiparazione economica (ivi comprese le funzioni specialistiche di elevata professionalità) al riconoscimento giuridico”.