L’indagine, avviata di iniziativa nell’ambito della campagna dell’Arma dei Carabinieri per il contrasto alla indebita percezione del citato contributo sociale, ha consentito di documentare le responsabilità degli indagati, i quali avevano omesso di comunicare, ai fini della revoca o della riduzione del beneficio, la sottoposizione a misure cautelari o ad altri provvedimenti di detenzione, adottate dall’Autorità Giudiziaria nei loro confronti o di familiari, percependo indebitamente, in un periodo tra il 2020 e il 2021, la somma complessiva di oltre 61.000 €, sottoposta a sequestro.
Il provvedimento, che grazie ai tempestivi accertamenti espletati congiuntamente dal Nucleo Investigativo e dal locale Nucleo Ispettorato del Lavoro ha impedito un danno erariale più cospicuo, costituisce il parziale esito di una manovra – finalizzata alla prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti nello specifico settore – attuata attraverso l’analisi capillare della documentazione redatta dai numerosi soggetti destinatari di misura cautelare o da loro familiari conviventi, volta alla concessione del reddito di cittadinanza.