Si è tenuta ieri la II edizione del “Motoraduno per la Vita” anno 2022 organizzato dall’IRCCS Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina in collaborazione con Avis sezione provinciale di Messina, Admo Messina e associazione onlus “Donare è Vita” presieduta da Gaetano Alessandro.
La giornata di sensibilizzazione sulla donazione di organi e tessuti, quest’anno ha avuto come protagonista il Comune di Tripi- Abakainon e ha visto l’entusiasta partecipazione di oltre 150 motociclisti, tra membri di gruppi e semplici appassionati.
A Tripi si è tenuto il convegno sul tema “La donazione degli organi: un gesto solidale”. Dopo i saluti del sindaco di Tripi Lemmo, e dell’avv. Ferdinando Croce, esperto del Presidente della Regione per le questioni giuridico-amministrative, ha aperto i lavori il direttore amministrativo dell’IRCCS dott.ssa avv. Maria Felicita Crupi, che ha portato anche i saluti del direttore generale dott. Vincenzo Barone e del direttore sanitario dott. Giuseppe Rao: «La nostra – ha affermato la dott.ssa Crupi – è una lotta quotidiana per favorire la cultura della donazione. Il nostro impegno ci porta spesso fuori dall’ospedale, nelle scuole, nelle comunità e nei comuni, per contrastare quella scorretta informazione che può ostacolare una scelta consapevole in merito alla donazione degli organi. Importante è anche la scelta di donare il sangue, un tessuto del quale c’è grave carenza. Donare il sangue è un gesto semplice che quasi tutti possiamo fare».
Dopo l’intervento dei relatori, ha commosso i tanti presenti la testimonianza di Gaetano Alessandro, presidente di “Donare è Vita”, che ha ricevuto il cuore donato da un ragazzo scomparso quando lui era in attesa di trapianto. Intervenuti all’incontro anche Franco Previte, vice presidente di Avis Messina, e Marco Rocca donatore di midollo osseo e responsabile sezione Nebrodi di Admo. Al termine del convegno, i cui lavori sono stati moderati dalla dott.ssa Lilly La Fauci, amministrativo dell’IRCCS, si è tenuta una visita presso il Museo Archeologico Multimediale Santi Furnari.
Presso il Museo sono custoditi molti dei materiali rivenuti nella Necropoli Monumentale di Contrada Cardusa, tra cui la parure degli ori costituiti da collane e anelli, la corona a foglie di mirto, la collezione di monete; l’allestimento è organizzato in vetrine dotate di un ausilio multimediale che fornisce un percorso guidato personalizzabile da ciascun utente all’interno di sale ornate con raffinati affreschi sul soffitto. Durante l’evento, è stato possibile aderire alla campagna raccolta sangue grazie all’autoemoteca messa a disposizione dall’AVIS. I motociclisti hanno infine visitato in via eccezionale la necropoli siculo-greca di Abakainon guidati dall’appassionato archeologo Piero Coppolino. «È stata una giornata intensa per il nostro territorio – ha concluso il sindaco Michele Lemmo -, ringrazio l’IRCCS Bonino Pulejo per aver scelto di fare tappa a Tripi per questa seconda edizione del Motoraduno per la Vita. È stato per noi un onore e supporteremo sempre iniziative di questo tipo».
I gruppi di motociclisti messinesi che hanno aderito all’iniziativa sono: Motoclub Pirates, Punishers LE MC Italy, Duemari Chapter, MessinMoto, X Bikers, Red Fox, Pantere dell’Etna, Dino & Friends.
Quindi, sono stati proiettati due video: il video “Io ho detto sì”, con i contributi raccolti dall’IRCCS nell’ambito della più ampia campagna regionale promossa dal CRT sullo stesso tema, ed il video-messaggio della messinese Marina La Rosa, madrina dell’associazione “Donare è Vita”. A seguire, la parola è stata lasciata ai relatori: il dott. Salvatore Leonardi, responsabile dell’U.O.C. di Rianimazione dell’IRCCS e coordinatore locale per la donazione organi, e la dott.ssa Lorenza Mazzeo, dirigente medico anestesista dell’IRCCS e referente locale per la donazione. «La più grande soddisfazione per un anestesista rianimatore – ha affermato il dott. Leonardi – è quella di poter dimettere i propri pazienti. Purtroppo, quando si ha a che fare pazienti molto critici, non sempre è possibile. Quando subentra la morte encefalica bisogna avviare l’iter di accertamento di morte, che è indipendente dalla scelta di donare gli organi. Se il paziente, che una volta accertata la morte è purtroppo ormai un cadavere, aveva detto sì alla donazione viene portato in sala operatoria con la stessa dignità con la quale portiamo qualunque paziente. E la vita riparte». «Per poter procedere al prelievo degli organi una volta avvenuto l’accertamento di morte – ha spiegato la dott.ssa Mazzeo – teniamo meccanicamente attivo il cuore, ma il cervello è spento e non è possibile riattivarlo. L’accertamento di morte avviene al termine di una lunga serie di esami che coinvolge un team multidisciplinare di professionisti».