Paesaggi (a perdere) è il titolo della mostra di Piero Serboli inaugurata al Teatro Vittorio Emanuele il 10 dicembre 2021, nell’ambito del progetto “L’Opera al Centro” curato da Giuseppe La Motta.
Un percorso di quaranta opere, nate negli ultimi due anni, che traduce sulle tele il messaggio accorato di un artista che vede il paesaggio, metafora della vita, corrotto e condotto a distruzione da uno spregiudicato e ottuso consumismo.
Piero Serboli – non dico nulla di nuovo – affianca all’espressione artistica una dialettica mite e sagace messa a disposizione, con eguale generosità, degli ammiratori o dei contestatori, dei semplici fruitori o della complessa categoria degli artisti.
I suoi quadri sono la sua voce e le sue parole sono la testimonianza di una vita orientata verso la bellezza, la ricerca, il confronto e, se necessario, lo scontro quando la realtà propone situazioni incompatibili con i suoi ideali di uomo-artista.
Da segnalare oltre ai paesaggi (a perdere), che risentono dell’azione corruttiva dell’uomo, le opere nelle quali Serboli inserisce delicate note nostalgiche attingendole dal mondo degli affetti, da Jardin dedicato alla madre a paesaggio spezzato dedicato all’indimenticato Claudio Militti.
Anna Maimone ha curato l’introduzione alla mostra e la brochure esplicativa. Conoscendo a fondo il viaggio artistico di Piero Serboli ne ha tratteggiato i passaggi principali, dal concettuale, al sociale, al politico, alle tematiche ambientali che caratterizzano l’ultima produzione.
Ha partecipato all’inaugurazione il presidente dell’Ente, Orazio Miloro, che ha espresso grande orgoglio e soddisfazione, in un momento così difficile quale quello che stiamo attraversando, per l’apertura del Teatro Vittorio Emanuele a tutte le forme di cultura: musica, arti visive, prosa, danza e agli artisti prestigiosi che il nostro territorio offre.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dal 10 al 24 dicembre nelle fasce orarie 10.00/12.30 – 16.00/19.00.