Il Giorno del Ricordo è stato celebrato oggi, 10 febbraio 2023, dalla Città metropolitana di Messina con un incontro che ha approfondito la narrazione storica dei massacri delle foibe e dell’esodo degli italiani dai territori istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Il Sindaco dott. Federico Basile, accogliendo nel Salone degli Specchi una rappresentanza degli studenti degli Istituti “Jaci, La Farina, Maurolico, Seguenza e Majorana -Verona Trento”, ha posto l’accento sullo spirito dell’incontro, che è quello di “fare più scuola – ha ricordato alla giovane platea – avvantaggiandosi di un giorno particolare che darà una lezione di vita da ascoltare con attenzione per coglierne l’importanza, anche per le giornate future”.
I massacri delle foibe, le deportazioni, i campi di concentramento, sono pagine di violenza e di abusi che vanno ricordate “perché è compito della società respingere odio e violenza, anche nei comportamenti quotidiani – ha messo in evidenza il Segretario Generale dott.ssa Rossana Carrubba, segnalando, alla giovane platea, l’importanza della lezione odierna “per recepire i valori che vi debbono guidare e per conoscere quello che non deve più accadere”.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito dalla Repubblica italiana con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, ha rammentato la Dirigente avv. Anna Maria Tripodo, responsabile del Servizio Cultura che ha organizzato l’incontro. Una data che è stata scelta riferendosi al 10 febbraio 1947, giorno in cui fu siglato il trattato di Pace di Parigi che assegnò l’Istria, le isole del Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia alla neonata Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
La complessità di queste vicende storiche è stata oggetto della lectio magistralis del prof. Brunello Mantelli, docente universitario di Storia Contemporanea e Storia delle Relazioni Internazionali. L’intervento del prof. Mantelli, compendiando un’ampia bibliografia sull’argomento, ha messo in evidenza luci ed ombre di una pagina di storia che “va letta in tutta la complessità dei conflitti, delle guerre civili, sociali, ideologiche che punteggiavano l’Europa del tempo”. A ciò va aggiunta la situazione territoriale ,alquanto complessa, e gli intrecci inestricabili, “se il riferimento è alla provenienza linguistica, culturale o religiosa”, come ha spiegato, con numerosi esempi, il prof. Mantelli.
Particolarmente toccante l’intervento della dott.ssa Daniela Arena che ha letto alcuni brani tratti dal libro di Emilio Stassi (eccellente Maestro di scacchi messinese): “Giocando a scacchi nel gulag di Tito, l’Odissea di un giovane prigioniero”.
Una testimonianza che la nipote dello scrittore ha arricchito con parole profonde e incisive rivolte ai giovani partecipanti: “Aprite le orecchie e sentite con il cuore, perché non sia solo un giorno di ricordo. Anche nei ricordi più brutti della storia scorre una corrente carsica di bene. Nutriamoci di intelligenza, di complessità e di passioni”. Una raccomandazione, valida per ogni età e per ogni giorno.
L’incontro è stato organizzato dal Servizio Cultura, Resp. arch. Attilio Griso, che ha portato i saluti dell’Accademia Tiberina di Roma e dalla Responsabile del Progetto dott.ssa Nuccia di Gennaro.