Oggi, per le ore 15, era stata convocata dal Presidente Cardile un seduta straordinaria e urgente Consiglio comunale.
I lavori d’Aula avevano il seguente ordine del giorno: “Emergenza Covid 19”.
In effetti un OdG troppo generico per giustificare una “seduta straordinaria e urgente”, ma noi ingenuamente, abbiamo pensato ad una richiesta del Sindaco per un confronto preventivo sulla annunciata Ordinanza.
Evidentemente ci eravamo sbagliati o abbiamo perso qualche scena di questo monotono film.
Quasi in concomitanza dell’orario di inizio della seduta abbiamo ricevuto questo “illuminante comunicato:
“I Sottoscritti consiglieri comunali non parteciperanno alla seduta odierna del civico Consesso in quanto ritengono che la motivazione addotta per la sua convocazione sia assolutamente generica e priva dei requisiti dell’urgenza.
Il Consiglio comunale, infatti, si è già riunito in più occasioni, anche informali, per affrontare il tema dell’emergenza Covid-19. Occasioni nelle quali, più d’una volta, il Sindaco e la sua Amministrazione non hanno sentito l’esigenza di partecipare e confrontarsi, preferendo, invece, le dirette su Facebook. Non essendovi oggi atti amministrativi urgenti non si ravvede, quindi, la necessità di convocare il Consiglio in seduta straordinaria e urgente.
Siamo disponibili – da coprotagonisti istituzionali e non come pubblico silente ed applaudente — a discutere di misure concrete per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, al netto di giochi di nervi e di guerre di responsabilità, che al momento non giovano a nessuno, al fine di dare effettivo sostegno ai cittadini, ai lavoratori e al mondo imprenditoriale ed economico che si trova sempre più in gravi difficoltà.
Continueremo, in ogni caso, senza farci sedurre dal suono delle sirene del facile consenso, a chiedere con forza il rispetto della legge, soprattutto in tema di emanazione di ordinanze urgenti cittadine, nei limiti delle competenze sindacali, affinchè non si pongano in contrasto con disposizioni regionali e nazionali, e non prestino il fianco a dannose possibili impugnazioni.
Auspichiamo, pertanto, che al più presto si possa apprendere quale sia il programma di interventi concreto che l’Amministrazione vorrà porre in essere per sostenere l’economia cittadina e la popolazione in difficoltà, in una seduta di Consiglio convocata per discutere di interventi specifici e non per trattare genericamente il tema dell’emergenza Covid-19, ancor più visto che la richiesta di consiglio odierno era più un (condivisibile) invito alla coesione ed alla collaborazione istituzionale, dal così generale e palese significato, da non richiedere certamente di essere discussa in un civico consesso convocato ad hoc.
Non è chiedendo le dimissioni di Tizio o di Caio che si ferma il virus e si aiuta la cittadinanza. Riteniamo, quindi, che al netto delle evidenti responsabilità che possono essere attribuite all’A.S.P. di Messina e ai suoi vertici, che esistono e sono sotto gli occhi di tutti, quello attuale sia il momento della collaborazione istituzionale a tutti i livelli.
Solo così di può tentare di uscire il prima possibile dall’attuale stato di crisi.
Per questo motivo invitiamo il Sindaco a cambiare rotta e anche atteggiamento rispetto a quanto finora fatto e ad assumersi la responsabilità che i cittadini e il ruolo che riveste gli attribuiscono. Come hanno sempre fatto, i sottoscritti continueranno con altrettanto senso di responsabilità e rispetto dei ruoli istituzionali, a lavorare per la città, valutando, suggerendo e sostenendo tutte le scelte che verranno assunte nell’esclusivo interesse della cittadinanza messinese.
I Consiglieri comunali:
Gaetano Gennaro, Antonella Russo e Alessandro Russo”
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In mattinata i gruppi consiliari Ora Sicilia e Ora Messina avevano diffuso la seguente nota:
“Non abbiamo alcun interesse ad assistere all’ennesimo show del sindaco e pertanto non presenzieremo all’odierna seduta del consiglio comunale, pur ribadendo la nostra totale disponibilità a qualsiasi tipo di reale collaborazione istituzionale, con il solo obiettivo di migliorare le condizioni sanitarie della città di Messina».
Lo dichiarano i gruppi consiliari Ora Sicilia e Ora Messina, che non parteciperanno alla seduta straordinaria del consiglio comunale in calendario oggi, 16 gennaio 2021. «Una decisione – dichiarano i consiglieri comunali La Fauci, Pagano, Sorbello e Vaccarino – maturata dopo un’attenta riflessione e alla luce dell’ormai innegabile deriva personalistica che sta caratterizzando l’irresponsabile condotta del sindaco di fronte alla difficile situazione che la nostra città sta vivendo a causa della proliferazione dei contagi. Se verranno accertate le responsabilità dei vertici dell’Asp sulle criticità di gestione della pandemia, saremo i primi a chiedere che a queste responsabilità corrispondano immediate e non rinviabili conseguenze.
Quanto al resto – proseguono – è bene sottolineare che il senso di una convocazione urgente e straordinaria del Consiglio per oggi pomeriggio è già stato vanificato dallo stesso sindaco, che ha comunicato la sostanza della sua nuova ordinanza nelle tante dirette social in cui si è speso nei giorni scorsi; bypassando, come di consueto, la possibilità di un confronto serio e proficuo con il consiglio comunale o quantomeno con i capigruppo. Lo stesso De Luca che lo scorso 10 gennaio era atteso (e non pervenuto) in consiglio comunale per discutere sulle eventuali modifiche o sulla revoca dell’ordinanza n°5, e che al confronto con i consiglieri, manco a dirlo, ha preferito l’ennesima diretta Facebook in cui aveva annunciato la revoca dell’ordinanza stessa. Lo stesso primo cittadino che, in precedenza, impedito dalla consueta e irrinunciabile esibizione social, ha disertato una riunione congiunta della III e della VII Commissione, alla quale peraltro erano presenti alcuni rappresentanti dell’Asp.
Non consentiremo – sottolineano i consiglieri comunali – che il nostro ruolo venga ulteriormente calpestato da un primo cittadino che utilizza una situazione emergenziale per attirare i riflettori non sui temi che interessano la nostra comunità ma su forme di propaganda da bar, condite da vergognosa violenza verbale, insulti, accuse gravissime, ciclici annunci di dimissioni farlocche e costanti tentativi di manipolazione dei fatti. Nel giro di pochi giorni, in sequenza, il primo cittadino della tredicesima città d’Italia – come ama ricordare lo stesso – ha messo alla gogna social un commerciante – un nostro concittadino – sol perché aveva manifestato la sua insofferenza rispetto all’operato dell’amministrazione comunale; ha attaccato uno dei più autorevoli quotidiani locali, con improperi irripetibili; ha definito “assassini” e “fascisti” il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità.
Fermiamo qui un elenco, potenzialmente lunghissimo, che potrebbe risultare noioso a chi è costretto a subire quotidianamente questa condotta che la città di Messina non merita, che i messinesi non meritano”
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