È stato presentato stamattina il documento redatto dai Circoli cittadini, dai Consiglieri circoscrizionali, dai Consiglieri comunali di Pd e Libera Me e dal segretario provinciale Nino Bartolotta sul servizio della raccolta differenziata evidenziando i limiti e proponendo correzioni che migliorerebbero le attuali condizioni che stanno creando evidenti problemi alla cittadinanza.
Sono intervenuti: i rappresentanti dei circoli Armando Hyerace, Gianco Martino, Nino Labate; i capigruppo Gaetano Gennaro e Biagio Bonfiglio e il segretario Nino Bartolotta. All’incontro ha anche partecipato Franco De Domenico.
Di seguito una sintesi del documento presentato.
“L’ avvio del servizio di raccolta porta a porta in centro città sta evidenziando alcuni lapalissiani limiti, soprattutto nei condomini che non hanno spazi esterni adeguati per ospitare i contenitori dei rifiuti e che di fatto costituiscono la gran parte del tessuto urbano cittadino: 380 condomini hanno già dichiarato l’inesistenza/insufficienza di spazi da destinarsi al servizio, per un totale (in difetto) di circa 4.500 nuclei familiari.
Nonostante la piena conoscenza del superiore ed allarmante dato, con l’ordinanza sindacale del dicembre scorso, l’Amministrazione ha stabilito che il conferimento dei rifiuti da parte dei privati, che non dispongono di spazi condominiali idonei, avvenga attraverso il posizionamento del carrellato dell’umido e l’accatastamento dei sacchetti contenenti la frazione secca (carta, plastica, metallo, vetro e indifferenziato), accanto al portone d’ingresso.
Ciò sta determinando, com’era intuibile, notevoli problemi di carattere igienico/sanitario oltre che di decoro urbano, nonché un aumento di costi a carico dell’utenza (che già paga una delle TARI più alte d’Italia), costretta, in virtù di tale modalità, a rivolgersi ad una ditta privata per il conferimento del rifiuto all’ esterno e il rientro del carrellato dentro lo spazio condominiale.
Senza trascurare il danno che ne deriva per le attività commerciali, soprattutto per i bar, i pub e i ristoranti. Si immagini, ad esempio, di prendere un aperitivo in uno dei tanti bar di via Tommaso Cannizzaro o di altre vie del centro città: verso le 20:00/20:30 ci si ritroverà in compagnia dei rifiuti dell’ umido o dell’indifferenziato dei condomini del relativo isolato; è una situazione chiaramente insostenibile.
Peraltro, per poter provvedere alla raccolta dei rifiuti nel centro urbano in tempi rapidi (ed evitare l’accatastamento di montagne di rifiuti sui marciapiedi), occorrerebbe un numero di mezzi e operatori di gran lunga superiore a quelli attualmente in forza a Messinaservizi con un vertiginoso aumento dei costi (e, conseguentemente, della T.A.R.I.) ed un probabile, e già in atto esistente, sacrificio di altri servizi che lo stesso personale dovrebbe rendere, come la spazzatura di marciapiedi e strade cittadine che da mesi è stato notevolmente ridotto.
La predetta ordinanza, inoltre, non consente ai condomini, a differenza dell’art. 22 del Regolamento comunale, di ubicare all’ esterno in area di pertinenza condominiale i relativi contenitori dell’ umido, attraverso la copertura e la protezione a proprie cure e spese dei condomini (box in struttura metallica o altre soluzioni tecniche da concordare con il Gestore).
Inoltre, delle mini isole ecologiche previste dal Regolamento comunale (art. 22) – proprio su proposta del consigliere Bonfiglio – non v’è traccia; eppure, c’ era tutto il tempo per programmarne la realizzazione prima di partire con la raccolta in centro città. Invece, ancora una volta, abbiamo dovuto subire i danni di una evidente disorganizzazione pur nella piena e cosciente consapevolezza dei limiti esistenti.
L’ Amministrazione, quindi, non ha voluto tener conto dei motivati timori esternati, per tempo, da più parti sull’avvio del sistema di raccolta differenziata così come strutturato ed ha vanificato alcuni correttivi inseriti nel regolamento comunale.
In questi mesi ha evitato il confronto e maldestramente accampato scuse di incapacità relazionali degli uffici, dimenticandosi che il proprio ruolo è anche quello di risolvere questi problemi, non limitarsi a prenderne atto (si veda, ad esempio, sulle mini isole ecologiche il resoconto del secondo anno di mandato pagg. 223-224).