«Quella di Aurelio è la morte di un giusto. Non possiamo non riconoscere la lezione alta di giustizia che l’uomo, il militare Aurelio ci ha dato. Quella giustizia che non ha bisogno di processi per essere realizzata, che fa riferimento a leggi scritte non con la penna o nei codici ma nel profondo del cuore umano. Nelle profondità di un mare in tempesta, Aurelio è andato incontro al pericolo, non certo inconsapevole del rischio e neppure solo per un sia pur lodevole senso del dovere, ma in obbedienza a questa legge, impressa nell’intimo del suo cuore, che lo ha guidato ad agire. Un istinto che non ha nulla di improvvisato o irrazionale ma che, in realtà, nasce dalla scelta matura di non morire per se stessi. Aurelio è riuscito a fare della sua morte un dono, e davanti a questa verità ci dobbiamo fermare silenziosi, ammirati, riverenti e grati perché il dono ci spiazza sempre (tanto più il dono della vita!) e perché ogni cosa assume un valore più grande, infinitamente grande, nella misura in cui è dono, un valore che non si può misurare, se non con l’economia della gratuità e dell’amore. Il messaggio che la morte di Aurelio ci lascia è un forte e paradossale messaggio di vita: muore per qualcosa, per qualcuno, chi vive per qualcosa, per qualcuno».
Con queste parole l’arcivescovo Santo Marcianò, durante i funerali tenutisi a inizio ottobre nel duomo di Milazzo, ha ricordato Aurelio Visalli, il 41enne romettese morto in mare per salvare due giovani finiti in mezzo alle onde della tempesta.
Ed è proprio a lui, fulgido esempio di generosità e di solidarietà umana, che Rometta rende onore intestandogli Piazza Cappuccini, dove ha vissuto buona parte della sua giovinezza, e attraverso un monumento in corso di realizzazione che sarà posto nell’area antistante gli uffici decentrati comunali di Rometta Marea.
«Abbiamo bisogno di ricordare e di parlare – commenta il Sindaco Nicola Merlino – della bellezza insita della generosità e nella solidarietà, come pure bisogna parlare del cancro che convive con noi nella nostra società, la mafia. Il monumento ad Aurelio – prosegue Merlino – ha un costo importante, che comunque il comune avrebbe potuto affrontare, ma io stesso ho voluto sia donato da tutti noi, non solo da tutti coloro che lo hanno conosciuto ma anche da coloro che, pur non conoscendolo personalmente, hanno apprezzato e si sono commossi dinanzi al suo sacrificio e che credono nei valori e nel significato che avrà per Rometta, per i romettesi, e per tutti coloro che credono che per ridare un futuro e una speranza ai nostri giovani vi sia una sola strada, quella della generosità e della solidarietà umana. Sarà pertanto aperto un conto corrente con un codice IBAN che permetterà di contribuire economicamente alla realizzazione del monumento e sarà appositamente realizzata una pagina Facebook che permetterà a tutti di conoscere come fare»