A comunicare la concessione di questo incentivo è stato il direttore generale della azienda Claudio Iozzi con la comunicazione di servizio n. 1 firmata ieri.
La formula è “per valorizzare il livello dei servizi resi si dispone per gli operatori di esercizio impiegati al servizio di rimozione forzata, l’incentivo di tre euro per ogni macchina prelevata e trasferita in deposito”.
Gli autisti invece, per un servizio non di stretta competenza, usufruiscono di un “premio” di qualche decina di centesimi per i biglietti del bus che loro stessi vendono a bordo del mezzo.
Il bonus è solo per gli operatori che materialmente si occupano di agganciare e trasferire il mezzo, mentre nulla verrà riconosciuto a chi dovrà decidere se rimuoverlo e quindi multarlo. Sono, in alternativa alla Polizia Municipale, gli ausiliari del traffico che si occupano di verificare che gli spazi riservati ai bus siano liberi che possono multare e avviare la procedura di rimozione. Ma a loro nulla sarà dovuto.
«Abbiamo anche parlato con i sindacati di questa opportunità – ha detto Giuseppe Campagna – e nessuno ha sollevato perplessità. È un incentivo che arriva dalle richieste dello stesso personale che fa un lavoro faticoso e ci è sembrato giusto concederlo».
Per la cronaca: da luglio scorso ad oggi le auto prelevate e portate nel deposito Atm sono state 7.800