Sarà “La Fabbrica degli Stronzi” di Kronoteatro e Maniaci d’Amore a concludere EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile.
Questo progetto di promozione del teatro nelle periferie realizzato a Messina da Mana Chuma Teatro, in partenariato con Rete Latitudini e Teatro dei 3 Mestieri, è stato sostenuto con il contributo del Comune di Messina e dai fondi FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) del Ministero della Cultura.
EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) è iniziato nel mese di settembre, ed in quattro mesi di programmazione ha portato nella Città dello Stretto oltre 50 spettacoli in diverse location: Forte Petrazza, Parco Horcynus Orca, Chiesa Santa Maria Alemanna e Teatro dei 3 Mestieri.
Massimo Barilla, fondatore di Mana Chuma Teatro, fa un bilancio di questo intensi mesi: “Siamo stati presenti in quattro quartieri e abbiamo attraversato molti linguaggi diversi, con l’utilizzo di un impianto multidisciplinare che ha riguardato non solo il teatro, ma anche la letteratura, la danza contemporanea e la musica con delle produzioni innovative che mettono insieme tutte queste discipline. E’ stato un programma ricchissimo e abbiamo avuto ben due Premi UBU di quest’anno, come Marco Cavalcoli e Kronoteatro e, nel complesso, hanno fatto parte del nostro cartellone tante compagnie di rilievo nazionale e internazionale”.
“Con EPIC abbiamo dato continuità a progetti di intervento e innovazione sociale, con un’ottima capacità di radicamento nelle periferie. Quindi, non un’offerta culturale fine a sé stessa, ma un processo che ci ha permesso di innestarci nel territorio. Lo dimostrano le relazioni che si sono create in questo periodo, in un’ottica di prospettiva per nuove iniziative che si pongano in continuità con quello che già abbiamo realizzato. Questo è il risultato più importante”, conclude Barilla.
Presentazione spettacolo:
La Fabbrica degli Stronzi (Produzione Kronoteatro e coproduzione Teatro Nazionale di Genova), nasce dall’incontro sorprendente tra due compagnie, diverse ma accomunate da uno sguardo impietoso sul reale. Scritto dai Maniaci d’Amore e diretto da Kronoteatro vede in scena i quattro componenti storici delle due formazioni: Tommaso Bianco, Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e Maurizio Sguotti.
Siamo attorno alla salma di una donna. I tre figli devono lavarla, truccarla e vestirla prima del funerale. Mentre la preparano ripercorrono piccoli episodi significativi della vita famigliare. Si tratta di eventi neutri ma sempre vissuti come terribili abusi, alibi perfetto per continuare una vita senza responsabilità. Per questi personaggi la colpa di ogni loro sofferenza, frustrazione e sventura è sempre attribuita a qualcun altro: la crudeltà dell’altro sesso, la ferocia dei bulli, il duro mondo del lavoro. Ma soprattutto, lei: la madre.