Che la società tirrenica avesse costruito un organico di qualità lo si era chiaramente intuito già alla vigilia del campionato; poi, complici situazioni non certamente favorevoli, la squadra, costruita drop by drop, sembrava non riuscisse a trovare la via della costanza e del successo nella testa, ancor prima che nel risultato. E se è vero che non ci si inventa niente dal nulla, la prestazione e l’esito finale del match contro i calabresi, ne sono la prova certa. Gara attenta e ben giocata, quella della Sicily, in tutti i fondamentali, coronata da una prestazione al tempo stesso dalle note perfettamente accordate ma anche fuori pentagramma perchè, a dirla tutta, nessuno alla vigilia si aspettava si potesse, in così poco tempo, risalire l’albero maestro della classifica, puntando ai gradini da cui tutto sarà più facile.
La Raffaele Lamezia delude – è vero – perchè, anzitutto, si fa rintuzzare colpo su colpo, sin dall’inizio, senza riuscire a replicare o, quanto meno, bloccare la furia dei padroni di casa; troppo poco rispetto a quanto i lunghi di mister Chirumbolo ci avevano abituati nei precedenti del torneo. Una delle poche certezze che ne vien fuori nella sconfitta è che Michael Palmeri da solo non può bastare. Già a Letojanni il momento migliore dello “spin” di Calabria era conciso con la vittoria di un set, così come poi il pronosticabile calo prestazionale sulla distanza, quando sei sin troppo chiamato in causa, aveva di fatto spalancato le porte della vittoria avversaria.
Sul fronte Sicily, le possibili spiegazioni di una tale esponenziale crescita conducono tutte a lui: mister Valerio Vermiglio, l’uomo della provvidenza, nel creare le giuste motivazioni, e castigamatti di quegli scellerati autolesionismi di inizio stagione.
Tra i singoli, Emanuele Corso è tornato l’opposto che tutti abbiamo imparato ad apprezzare, come Francesco Pugliatti sembra aver trovato finalmente il suo personale filo di Arianna. Sono loro che, domenica, hanno fato la differenza, accarezzando la cresta al gallo e facendolo cantare dall’alba al tramonto, dal primo servizio all’esultanza per l’ultimo punto.
Con il giusto allenamento e l’intensità in gara, si può vincere con tutti. Mister Valerio sta innestando i rami selvatici, facendoli fruttare sia a livello tecnico, tattico che caratteriale. Grande entusiasmo, adesso, attorno a questi ragazzi e si parlerebbe di nuova sinfonia se non fossero arrivati gli infortuni di Carmelo Mazza e Gianluca Schipilliti a guastare un pizzico la festa nel post-gara. Prossimo weekend, turno di pausa per rifiatare e, poi, contro Vibo, fanalino di coda, per risalire ancora e caricare le pile a mille.
Le dichiarazioni di Coach Valerio Vermiglio al termine della gara: “Oggi sicuramente un risultato bellissimo ma che si porta dietro anche un paio di infortuni di cui dovremo prendere consapevolezza nella settimana entrante. Fortunatamente il prossimo turno si riposa e potremo allenarci sui vari aspetti in maniera più approfondita e soprattutto curare chi ha bisogno e vedere quanto sarà piena l’infermeria e come svuotarla. Nel frattempo si lavorerà per prepararci alla settimana successiva, partendo dalla positività del risultato, ma soprattutto dal nostro atteggiamento tenuto in campo, cominciando a giocare a pallavolo come sappiamo fare senza inventarci nulla”.
Dopo la sosta si tornerà – domenica, 18 dicembre – al “PalaCampagna” contro l’ultima in classifica, Tonno Callipo Vibo; un’occasione da sfruttare per agganciare altre posizioni di prestigio.