Si è svolto ieri e oggi, nell’ Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, il convegno “Parchi Archeologici. Analisi e proposte”. L’evento, le cui sessioni dal taglio interdisciplinare si articolano nel corso di due intense giornate, è stato dedicato alla memoria del prof. Gioacchino Francesco La Torre – Prorettore alla Didattica e Ordinario di Archeologia Classica – che aveva personalmente curato le attività dell’incontro, venuto a mancare nei giorni scorsi. In aula, in apertura del convegno, alla presenza di Flavia, figlia del docente, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare il professor La Torre e Patrizia Celeste, dipendente UniMe, scomparsa nelle scorse ore.
Dopo i saluti del Rettore, Salvatore Cuzzocrea, e di Giuseppe Giordano, Direttore del DiCAM, i lavori sono stati introdotti dalla storica dell’arte e giornalista, Silvia Mazza, la quale ha letto la relazione che il compianto professor La Torre avrebbe dovuto tenere di fronte alla platea.
“Prima di dare avvio al convegno – ha detto il Rettore – desidero ricordare alla comunità accademica la Messa che si svolgerà lunedì alle ore 11, presso la Chiesa di Santa Caterina, in suffragio del prof. La Torre. Francesco, come a lui piaceva essere chiamato, si è impegnato sino all’ultimo per l’organizzazione di questo incontro a cui teneva moltissimo. Era una persona davvero speciale, volitiva ed aperta al dialogo; con lui era impossibile litigare, riusciva sempre a trovare la strada migliore per risolvere i problemi. Ha insegnato molto a me, ai colleghi ed ai suoi studenti a cui ha trasmesso l’amore per gli studi archeologici. Amava la sua istituzione e lavorare in silenzio, così come Patrizia alla quale ero legato da un vincolo d’amicizia. È incredibile pensare che persone così simili e signorili siano venute a mancare a distanza di poche ore. Sono onorato di averli conosciuti e, nel loro ricordo, dichiaro aperto il convegno”.
Questo convegno – ha aggiunto Giordano – riflette appieno la personalità di Francesco che potrei definire ‘uomo dell’unione’. Non a caso l’incontro ha un forte carattere interdisciplinare ed è volto al dialogo virtuoso con professionisti di vari settori ed esponenti della Regione Siciliana. Tutti noi ci impegneremo profondamente per coltivare i suoi insegnamenti e per ricordarlo con attività che testimonieranno la sua umanità e la grandezza del suo approccio pluridisciplinare”.
“L’incontro – ha commentato la Silvia Mazza – va ben oltre i suoi contenuti e le sue finalità, per onorare la memoria del professor La Torre e per assurgere a testimonianza di un impegno etico e civile fuori dal comune. Sino a venerdì mi ha incoraggiato ad andare avanti, scongiurando ogni ipotesi di rinvio dell’evento e, assieme all’Ateneo, abbiamo deciso di proseguire per mantenere fede ad un impegno morale e realizzare quanto lui aveva proposto e curato. Si tratta di un convegno corale in cui si concretizza il senso della Terza Missione dell’Università, ovvero il trasferimento diretto delle conoscenze scientifiche, tecnologiche e culturali alla società civile, con l’obiettivo di promuovere la crescita culturale, sociale, ma anche economica del territorio. I parchi archeologici, con la loro autonomia e un assetto organizzativo che li differenzia da tutti gli altri istituti, costituiscono un settore chiave del patrimonio culturale che in anni recenti ha visto importanti e decisive riforme, sia a livello statale che della Regione Siciliana, con competenza esclusiva in materia di beni culturali. Il prof. La Torre desiderava aprire un tavolo comune per dialogare sul futuro dei parchi. Ed è proprio ciò che stiamo facendo oggi”.
Il convegno rappresenta un’occasione storica, senza precedenti, di confronto fra un “modello regionale” dei beni culturali e un “modello statale”, insieme ai vertici del Ministero della Cultura e del Dipartimento regionale del Beni culturali e Identità siciliana, illustri personalità del mondo accademico ed esperti del settore. L’obiettivo è quello di analizzare l’attuale situazione in Italia e in Sicilia e di formulare concrete proposte di riforma da consegnare alla Tavola conclusiva. All’evento ha aderito anche il prof. Salvatore Settis, Accademico dei Lincei, Presidente del Consiglio Scientifico del Louvre, insieme ad una componente accademica di archeologi, architetti, etno-antropologi, economisti e giuristi.