Sono trascorsi 25 anni da quando il 29 gennaio 1996 il magnifico teatro La Fenice di Venezia, emblema dell’opera lirica e rinomato per la straordinaria acustica della sala e la bellezza dei decori, veniva letteralmente divorato dalle fiamme di un incendio doloso divampato mentre erano in corso lavori di manutenzione.
Nonostante gli anni trascorsi e la rinascita, è ancora vivo il ricordo nei veneziani, e nei melomani di tutto il mondo, delle conseguenze di quella improvvisa tragedia. Tanto più che nella memoria sono rimaste fortemente impresse le immagini dei numerosi frammenti incendiari che piovevano dal cielo e, soprattutto, quello della stoffa bruciata che volteggiava nell’aria.
Al motto “com’era”, “dov’era” ricominciò una ricostruzione a tempi di record. Il Gran Teatro La Fenice, inaugurato nel 1792 con i “Giuochi d’Agrigento” di G. Paisiello, veniva nuovamente ribattezzato nel 2003 con una settimana di eventi musicali aperta dal concerto del maestro Riccardo Muti.
Come il mitologico uccello che rinacque dalle proprie ceneri, anche il teatro veneziano tornò a nuova vita, e ciò fu possibile grazie allo straordinario impegno del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, i cui uomini, con decreto presidenziale, ricevettero la Medaglia d’Argento per meriti civili.
Un episodio, quello dell’incendio, che rimarca ancora una volta l’importanza dell’arte nella vita culturale di una intera nazione, ancorché il periodo che stiamo attraversando, a causa dell’emergenza da Covid-19, ha pressoché azzerato l’ attività artistica in tutti i teatri italiani.
Non così per La Fenice, che, ricorrendo alla modalità Live Streaming, è riuscita ad assicurare al pubblico una programmazione ampiamente degna di nota. Basti pensare che i prossimi eventi in calendario saranno previsti con cadenza quasi settimanale e, non sfugge al riguardo, in concomitanza con quello della dell’Orchestra Filarmonica di Vienna, il recente concertone di Capodanno andato in onda su RAI UNO venerdì 1° gennaio.