La terza giornata di “Orizzonti – Transizione ecologica e nuove generazioni”, XX edizione dell’Horcynus Festival ha in calendario due appuntamenti.
Alle 19.00, al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, per la sezione “Incontri con l’autore”, Alessandro Tumino, giornalista messinese della “Gazzetta del Sud” presenta la sua raccolta di poesie intitolata La Punta.
Dopo i saluti del Segretario Generale della Fondazione di Comunità, Gaetano Giunta, è previsto l’intervento di Lucio D’Amico, caporedattore della Gazzetta del Sud. La presentazione sarà moderata dalla giornalista Milena Romeo.
Tumino, che sul giornale cittadino si occupa – tra l’altro – del tema del recupero e della valorizzazione del proprio affaccio a mare per Messina, sceglie come filo conduttore per questa raccolta di poesie i miti (da Omero a Colapesce) e le atmosfere del mare di Torre Faro, “punta” della Sicilia, e dello Stretto. Tra i temi delle poesie, la voglia di innalzamento verso il divino, il dialogo e l’empatia con i sofferenti, la resurrezione, la memoria, l’infanzia.
A seguire, alle 21.00, sul grande schermo all’aperto del Festival, la proiezione di Piccolo Corpo, della regista Laura Samani, vincitrice del David di Donatello come migliore regista esordiente.
Il film arriva all’Horcynus Festival grazie alla collaborazione con la rassegna “Fuori Norma”, diretta da Adriano Aprà, che incontrerà il pubblico insieme al regista Paolo Benvenuti e a Laura Samani (in videocollegamento) prima della proiezione.
La rassegna Fuori Norma promuove autori e opere che rappresentano “una tendenza – spiega Adriano Aprà – che finalmente allinea il cinema italiano alle ricerche più avanzate in campo mondiale, caratterizzata da nuovi modi espressivi e dalla scelta di temi inconsueti, in opposizione creativa a un cinema italiano ormai stanco, ripetivo e privo di ambizioni artistiche. Nei film selezionati per Fuori Norma – prosegue Aprà – si respira, invece, innovazione, felicità di dialogare con gli spettatori in maniera diversa, progettualità utopica: segnali concreti che indicano una strada nuova del nostro cinema”.
Il film Piccolo corpo, distribuito da Nefertiti Film, è ambientato in una isoletta in Friuli agli inizi del ‘900. Agata, giovane ragazza di quindici anni, dà alla luce una bambina morta. Secondo la tradizione cattolica la bambina non può essere battezzata, la sua anima è destinata così a rimanere in un Limbo. Ma secondo una credenza locale, sulle montagne c’è un posto dove donne esperte sanno riportare in vita, giusto il tempo di un respiro, bambini nati morti, per dare loro la possibilità di essere battezzati. Agata, con la speranza di donare pace alla sua piccola senza nome, abbandona l’isola di nascosto per intraprendere un rischioso viaggio alla ricerca del santuario.